ECCO UN CONSIGLIERE COMUNALE DI SAVA CHE NON HA LE PALLE PER DIRE QUAL’E’ IL SUO NOME!
“Cari manduriani e avetranesi, vi spiego perché ho votato quella mozione”
SAVA – Il consigliere comunale di Sava, Salvo (si firma così nel commento giunto in redazione), interviene sulla polemica accesa dalla mozione pro-scarico a mare presentata dal gruppo consigliare del Pd e approvata a maggioranza dall’assemblea presieduta dal sindaco del centrodestra, Dario Iaia. “Sono uno dei consiglieri comunali che ha approvato il documento di cui si parla. E sono cittadino savese. Sono un assiduo lettore di questa testata on line – scrive -, e conosco il tenore degli interventi che vengono pubblicati, perciò non mi meravigliano i toni, purtroppo anche offensivi, adoperati dai commentatori». L’esponente del consiglio comunale savese risponde così alle accuse. «Amici manduriani e non, -dice – offendere una intera cittadinanza solo perché sollecita finalmente la soluzione ad un problema sanitario, mi pare troppo! La scelta di costruire il depuratore in territorio di Manduria – spiega – è stata subita dai savesi, ma credo che abbia trovato d’accordo alcune amministrazioni comunali manduriane». Il consigliere Salvo racconta la storia del depuratore del suo paese. «Sava un depuratore l’aveva già costruito, ma purtroppo qualcuno “in alto” decise che sarebbe mai entrato in funzione. Se il Consiglio Comunale di Sava ha votato all’unanimità il documento di cui parla l’articolo – precisa – è perché chi rappresenta la cittadinanza non può ignorarne le istanze, ed a Sava c’é una forte richiesta di uscire da una situazione di grave disagio sociale e di rischio igienico sanitario che è sotto gli occhi di tutti».
Entrando più nello specifico del progetto contestato dalla stragrande maggioranza di manduriani, avetranesi e non solo, il politico savese espone in questo modo la sua posizione. «Quanto alla soluzione adottata dalla Regione, ad oggi conforme alle norme vigenti (lo dicono le sentenze pronunciate), pare sia l’unica tecnicamente possibile. Se così non fosse – sottolinea Salvo mostrando di aver compreso le istanze dei manduriani e avetranesi -, e se le soluzioni alternative consentissero la realizzazione del depuratore in tempi ragionevoli, sappiate che nessun cittadino di Sava si opporrebbe ad un cambiamento di rotta, sempre che i tempi possano ancora consentirlo. Grazie comunque per l’attenzione».
FONTE lavocedimanduria.it
Cara Redazione e caro consigliere Salvo, vi ringrazio entranbi perchè al di la delle posizioni avete sollevato il velo di incomunicabilità tra Sava, Manduria ed Avetrana. Chiariamo subito che Avetrana cone Sava non ha ancora il depuratore attivo anche se è costruito da 30 anni, perciò come si vede siamo nella stessa “m…a”. Abbiamo sempre condiviso la necessità espressa dalle amministrazioni di Sava e del Comitato di avere celermente il depuratore, non abbiamo mai condiviso i ricorsi legali di Manduria ed Avetrana ma abbiamo sempre sostenuto la necessità di presentare alla Regione una proposta alternativa condivisa da tutti. Sia per il sito scelto da Manduria a pochi metri dall’URMO, villaggio di Avetrana che la località prescelta per lo scarico a mare i più danneggiati sono i cittadini di Avetrana. Molti sono i motivi che ci fanno assumere questa posizione contraria NON AL DEPURATORE ma al sito ed allo scarico a mare. Appena eletto al nuovo Sindaco di Sava oltre agli auguri di BUON LAVORO proponemmo un incontro per tentare una soluzione condivisa, questa stessa proposta è stata fatta al comitato ma PURTROPPO SENZA ESITO. Possiamo fare la stessa proposta al giornale ad al consigliere?
Assolutamente. Caro Rino Giangrande, il nostro giornale ha sempre creduto che davanti agli egoismi dei paesi non si va da nessuna parte. Il problema è grande, molto grande ma credo che non è aizzando i cittadini che le cose si possono risolvere. I tre paesi, Sava-Manduria-Avetrana, pagano lo scotto di amministratori che non hanno voluto bene al paese che amministravano. Oggi abbiamo una situazione che, se fosse stata affrontata con determinazione nei passati decenni, non stavamo di certo qui a scervellarci e a ostacolarci a vicenda. Certo, il passato non lo possiamo modificare. Magari fosse così, chi sà quante cose oggi avremmo migliorato. Ma non è certo facendo mille ricorsi al TAR, al Consiglio di Stato (con tutte le spese che le amministrazioni si caricano in virtù delle parcelle agli avvocati, ndr) che si risolve il problema. bocciature varie a parte, ci vuole un tavolo di concertazione tra i comuni sopra indicati. Solo così si può affrontare, e risolvere una buona volta per tutte, questo atavico problema. Con un forte accordo tra i comuni la Regione Puglia non può ignorare questo. Andando sparsi, gli uni contro gli altri, non porta da nessuna parte. Porta solo a farci del male e a far capire alle future generazioni che siamo proprio delle teste d’uovo! Con affetto, caro Rino. Viv@voce è sempre disponibile anche a creare un incontro, un dibattito, un convegno su questo: purchè porti ad un risultato, il quale deve soddisfare tutti, senza mettere tutti contro tutti!