TARANTO. L’onorevole Pittella in visita al Politecnico
Presentato il progetto ‘Green Campus’: Verso un’industria verde
Presentato stamattina, presso il politecnico di Taranto, alla presenza dell’Onorevole Gianni Pittella vice presidente vicario del Parlamento europeo, il progetto ‘Green Campus’. Questo progetto, frutto dello stesso politecnico, mira a trasformare la struttura in un centro intelligente capace di autosostenersi per quanto riguarda l’energia, e di studiare tecnologie innovative per le bonifiche e il monitoraggio ambientale.
Sono tre gli obiettivi raggiungibili grazie a questa iniziativa: 20% di energia rinnovabile; 20% in meno di emissioni di anidride carbonica; 20% di efficienza energetica. Un ’20-20-20’ che per Taranto potrà significare “respirare”, e che permetterà uno degli accostamenti che in questa città ad oggi è impossibile: industria e ambiente.
Un grande vantaggio dunque, quello di avvicinarsi alla cosiddetta ‘green economy’ che a Taranto potrà diramarsi in ‘green industry’. L’Onorevole Pittella spiega che il politecnico di Taranto, in partenariato con altre realtà europee, potrà usufruire dei fondi europei previsti per il 2014, nel quadro per la ricerca e l’innovazione ‘Horizon 2020’, che mette complessivamente a disposizione 30 miliardi di euro, esclusi i cofinanziamenti, in buona parte per la Puglia. Presenti all’incontro di stamattina, anche il presidente del centro interdipartimentale ‘Magna Grecia’, e l’onorevole Biagio Marzo. Prevista anche la presenza del sindaco Stefano, che per impegni istituzionali non ha preso parte.
Il progetto è stato appoggiato e sostenuto dal comune di Taranto, da Confindustria, Confcommercio ed altre realtà locali. Il ‘Green Campus’ segna un nuovo ruolo che il politecnico cerca in questo territorio, perché vuol essere guida in un contesto ecosostenibile, per dare una risposta alle esigenze della città, puntando su un sistema industriale ‘verde’ e non basato sugli sprechi. Il tutto apre anche le porte a nuove corsi di laurea, che si auspica, possano già partire dal prossimo anno.
L’onorevole Marzo definisce il progetto, un volano di sviluppo per la realtà tarantina che in questi anni ha subito arretratezza culturale, sociale ed economica, poiché flagellata dalla questione Ilva, dallo stesso definita “operazione di sciacallaggio industriale, prima acquisita poi dilapidata”. Il Green campus è una nuova opportunità, che a dire di Marzo, va sostenuta affinché possa supportare la realtà industriale tarantina. Tra gli interventi, anche quello dell’avvocato Antonella Demarco.
“Ci fanno credere che tra la rabbia e l’arretratezza non ci sia nulla” afferma e prosegue “questo non è vero. Tra la rabbia e l’arretratezza ci sono cultura e intelligenza, e ancora al centro c’è l’Europa”. L’Europa, sulla quale Taranto può contare, in quanto cuore dell’euro Mediterraneo, considerata la sua posizione strategica rispetto ai Balcani e al Mediterraneo stesso. Ma Taranto è stata vittima di un fallimento storico, ovvero quello di un’industrializzazione non eco-compatibile. Quindi la parola d’ordine secondo Pittella è innovazione. Investire sull’innovazione, sulla cultura, sull’istruzione, lasciando perdere il concetto di austerità, poiché è proprio nei periodi di crisi che bisogna investire in ciò che può favorire la rinascita del territorio.
Puntare dunque sull’innovazione, inserendo in una buona politica per il mezzogiorno la volontà del cambiamento. L’auspicio è che questo progetto possa capovolgere l’immagine della Taranto inquinata, facendo nascere proprio da qui un modello di città in cui industria e ambiente possano convivere nel rispetto di quest’ultimo. Bonifiche e monitoraggio ambientale, partendo prima però da una bonifica della cultura, educando al rispetto del territorio, e formando la classe dirigente del futuro, in un futuro che si spera, sia ‘green’.
Elena Ricci