MANDURIA. L’allarme “depuratore consortile” lanciato già in autunno. Si concretizza ora l’azione in Parlamento

MANDURIA. L’allarme “depuratore consortile” lanciato già in autunno. Si concretizza ora l’azione in Parlamento

Comunicato stampa del Movimento 5 Stelle

Fin dall’inizio del mandato parlamentare, i deputati pugliesi del M5S si sono interessati del “problema depuratori” in Puglia, proponendo la realizzazione urgente di una mappa dei rischi derivanti dalla situazione gravosa dei cicli di depurazione delle acque in regione Puglia. Era il giugno 2013 infatti, quando i deputati del M5S si sono fatti promotori di una azione di monitoraggio e controllo da parte della Regione e degli Enti preposti per adeguare gli impianti di depurazione alle normative comunitarie ed avviare, nel frattempo, il monitoraggio ed il controllo degli sversamenti.

Nel continuare l’azione di denuncia di tutta la progettualità “AQP – Regione Puglia”, e dello stato emergenziale dei depuratori, la senatrice Daniela Donno, portavoce al Senato del M5S, facendosi carico di una segnalazione dell’autunno scorso, del meetup M5S locale, ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente, Galletti e al Ministro della Salute, Lorenzin, in cui si chiede di bloccare il progetto del depuratore consortile Manduria-Sava, il quale, da progetto, non prevede il recupero delle acque reflue e che invece è predisposto con lo scarico in mare.

Nel condividere l’opportunità di attivarsi, come proposto dal progetto di massima elaborato dal “Comitato Noscaricoamare”, per un recupero delle acque reflue per un uso irriguo, nella nota stampa della senatrice Donno, si afferma: “La realizzazione del depuratore consortile di Manduria-Sava, che prevede lo scarico a mare dei reflui per il tramite della condotta sottomarina, determinerebbe gravi danni all’ecosistema marino e alla risorsa naturale costiera, in aperto contrasto con il Codice dell’Ambiente. Non possiamo piegarci agli intenti della Regione Puglia e dell’Acquedotto Pugliese che hanno deciso, in spregio alle comuni norme in tema di tutela ambientale, di scaricare i reflui nelle acque marine.

Le Autorità e gli Uffici regionali preposti alla gestione dell’intera questione devono ascoltare i bisogni dei cittadini, accettando soprattutto le proposte alternative di recapito finale dei reflui – continua la senatrice salentina Donno – Per questo abbiamo presentato un’interrogazione indirizzata ai Ministri dell’Ambiente e della Salute, ponendo l’accento sulla necessità di individuare soluzioni tecniche condivisibili che tutelino l’ambiente, l’ecosistema e che rispettino il dettato normativo del Codice dell’Ambiente. Chiediamo inoltre che mediante azioni mirate si contrasti, una volta per tutte, la costante desertificazione dei territori interessati, scongiurando il rischio concreto della compromissione dell’equilibrio ambientale”.

L’invito quindi è rivolto a tutti coloro che hanno responsabilità di gestione della cosa pubblica che devono attivarsi, con atti formali, per il raggiungimento dell’obiettivo di scongiurare lo scarico in mare tal quale, e al contempo, recuperare le acque reflue per scongiurare l’intrusione marina sempre più insidiosa.

M5S – Manduria

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viv@voce

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