Corruzione e concussione, 15 anni all’ex pm di Taranto Matteo Di Giorgio

Corruzione e concussione, 15 anni all’ex pm di Taranto Matteo Di Giorgio

E’ accusato di aver minacciato politici e imprenditori, anche per proteggere parenti, e di essere intervenuto per garantire l’attività di un bar ritenuto dall’accusa completamente abusivo

Il tribunale di Potenza ha condannato a 15 anni di reclusione l’ex pubblico ministero di Taranto, Matteo Di Giorgio, per concussione e corruzione in atti giudiziari. Disposta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. La pubblica accusa aveva chiesto la condanna alla pena di 12 anni e mezzo. Di Giorgio, sospeso cautelativamente dal Csm, fu arrestato e posto ai domiciliari nel 2010: tra le contestazioni anche presunte minacce in ambito politico.

Di Giorgio avrebbe poi minacciato un imprenditore e altre persone, anche per proteggere un parente, e avrebbe messo in atto azioni dirette a garantire l’attività di un bar ritenuto dall’accusa completamente abusivo. Il magistrato, secondo l’accusa, ha anche accusato di un “male ingiusto” un consigliere comunale di Castellaneta, costringendolo a dimettersi per provocare lo scioglimento del Consiglio comunale e assumere una funzione di guida politica di uno schieramento. 

Condannato anche l’ex sindaco di Castellaneta – Il tribunale di Potenza, competente a trattare procedimenti in cui sono coinvolti magistrati in servizio presso la Corte d’appello di Lecce, ha inoltre inflitto la pena di tre anni di reclusione all’ex sindaco di Castellaneta (Taranto), Italo D’Alessandro, e all’ex collaboratore di quest’ultimo, Agostino Pepe; 3 anni e 6 mesi a Giovanni Coccioli, 2 anni a Francesco Perrone, attuale comandante dei vigili urbani a Castellaneta, 2 anni ad Antonio Vitale e 8 mesi a un imputato accusato di diffamazione. 

 

Un altro ex sindaco di Castellaneta, ed ex parlamentare dei Ds, Rocco Loreto, che presentò un dossier a Potenza contro il magistrato, e un imprenditore, si sono costituiti parte civile ed erano assistiti dall’avvocato Fausto Soggia.

FONTE

tgcom24.mediaset.it

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