TORRE OVO (Marina di Torricella, prov. TA). La storia infinita di un uomo indigente …
“Sopravvive” in compagnia dei suoi amici a quattro zampe
V.G. di 55 anni nato a Desio (MI) da madre e padre di savesi, ultimo di cinque figli (tre residenti in Lombardia ed un altro a Sava) da oltre un ventennio occupa con una brandina come giaciglio e insieme ai tanti cani randagi che raccoglie per le strade della località balneare di “Torre Ovo”, un fabbricato fatiscente, originariamente una casa per civile abitazione della quale è proprietario di 1/5, priva di infissi interni ed esterni, servizi igienici, di allaccio alle reti idriche, fognanti ed elettrica.
Nell’agosto del 2013 a seguito di diverse segnalazioni pervenutemi da diversi villeggianti di Torre Ovo che lamentavano odori nauseabondi che impregnavano l’aria circostante “l’accampamento” di V.G. e dei suoi randagi, da un terrazzo individuavo nella parte retrostante dell’immobile, la presenza di due cani morti in stato di decomposizione. Attraverso un mio esposto indirizzato tra gli altri anche al Sindaco di Torricella, chiedevo l’immediato intervento delle autorità preposte affinché venissero rimosse le carcasse degli animali.
Il 24 agosto su richiesta del Sindaco di Torricella Avv. Emidio De Pascale, i Carabinieri congiuntamente ai Vigili Urbani di Torricella e il Personale Tecnico Sanitario dell’ ASL Servizio Veterinario di Manduria dopo aver ispezionato i luoghi e prelevato dall’interno le carcasse dei cani morti e in putrefazione, poi affidati a una Ditta specializzata per il loro smaltimento, redigevano relazione di servizio con la quale, ”al fine di evitare ulteriori inconvenienti all’igiene pubblica e all’ambiente, nonché allo stesso G.V., invitavano il Sindaco ad emettere “certificazione di inabilità del fabbricato in questione, ordinanza di sgombero e rimozione di tutti i rifiuti con relativa disinfestazione di tutti i luoghi interessati, nonché la chiusura dell’immobile”
Con Ordinanza Sindacale 24 agosto n. 24 il Sindaco stabiliva un termine perentorio di 15 giorni per lo “sgombero e chiusura dell’ immobile ma a distanza di oltre 8 mesi,(a parte la bonifica effettuata da uno dei fratelli di G.V.) non solo ancora non è stato dato seguito all’ Ordinanza Sindacale, per la quale questa mattina ne ho chiesto l’attuazione (vedesi esposto allegato) ma la situazione è venuta ulteriormente a peggiorare poiché attualmente i randagi che si accompagnano al signor G.V. per il centro di Torre Ovo, da tre che erano nell’agosto del 2013, ora sono diventati otto (non sterilizzati).
Considerati alcuni episodi di aggressioni, tra gli ultimi verificatesi nei giorni scorsi ai danni di un gruppo di ciclisti in transito sulla litoranea, nonché l’approssimarsi della stagione balneare e con questa l’arrivo di diverse famiglie con a seguito bambini che andranno ad occupare le residenze estive adiacenti il “fabbricato accampamento” credo sarebbe il caso che sin d’ora si iniziassero ad adottare i provvedimenti necessari a garantire le migliori condizioni igienico sanitarie (i cani si spingono sino alla spiaggia) a tutela della salute e della pubblica incolumità.
E’ bene ricordare inoltre che: “ per il risarcimento dei danni alle persone, provocati da cani randagi, sussiste una responsabilità concorrente del Comune e della ASL.
Appare quindi evidente che, con il concetto del “prevenire è meglio che curare”
Chi di competenza debba necessariamente intervenire con la giusta URGENZA!
Mimmo CARRIERI