TARANTO. Convegno “Qualità è vita”: si parla di alternative sostenibili
Un futuro migliore per la qualità della vita
Si è avanti ieri pomeriggio presso il salone degli specchi a Palazzo di città, il convegno “Qualità è vita”, organizzato dall’Associazione Onlus di volontariato “Madonna delle Grazie”, e presentato da Marianeve Santoiemma e Mary Luppino. Un convegno nuovo, al quale hanno preso parte cittadini ed associazioni, per risvegliare le coscienze, e mettere a punto idee, iniziative per un futuro sostenibile. L’attenzione non si vuole esclusivamente focalizzare su Taranto, e a dare voce al dramma ambientale, che interessa tutta la Puglia e tutta l’Italia, sono associazioni di altre città. Dunque un incontro, in cui si è cercato di mettere insieme, non solo realtà tarantine, ma anche altre realtà inquinate della regione, per porre le basi di quella che può essere in futuro, la qualità della vita.
Così come apre il suo intervento uno dei relatori, il dottor Alfredo Boccaccino, direttore scientifico e sanitario dell’Istituto “Pio XII” per la cura e la riabilitazione dell’asma infantile: “Siamo qui non per la concretezza dell’oggi, ma per riflettere sul domani”. L’istituto “Pio XII”, si trova a Misurina, in Veneto, ed è l’unico in Italia deputato alla cura dell’asma infantile. Il dottor Boccaccino spiega che si sta cercando di far capire alla politica, l’importanza di questo centro di cura, poiché per i non residenti i Veneto, ottenere l’autorizzazione dalle ASL di competenza per raggiungere il centro, spesso si tramuta in una vera e propria battaglia.
Battaglia, come quella combattuta da Marianeve Santoiemma, che ottenuta l’autorizzazione dalla Asl di Taranto, tre mesi all’anno è costretta a vivere a Misurina per curare l’asma grave dei suoi due bambini. Una testimonianza vicinissima quella di Marianeve, che da mamma e cittadina, combatte per una vita migliore. Il dottor Boccaccino nel suo intervento spiega quanto l’esposizione a sostanze inquinanti, incida negativamente sullo stato di salute dei pazienti affetti da asma grave. “L’inquinamento incide sulle vie respiratorie” sottolinea Boccaccino, poiché l’esposizione provoca una reazione infiammatoria cronica dell’apparato respiratorio, che a sua volta enfatizza l’iperreattività delle vie aeree.
In alcune slide mostrate dal dottore, si nota in alcuni macrofagi (ottenuti analizzando le mucose dei bambini), la presenza di carbone respirato dai pazienti. Da qui, la conclusione che più particolato respira un soggetto, più sarà grave la forma asmatica. Ovviamente nell’Istituto “Pio XII”, sono curati bambini provenienti da ogni parte d’Italia, concetto che funge da manforte all’intervento della giornalista, ecologista e promotrice di Movimenti Civici, Mary Luppino, la quale con il suo messaggio, vuole uscire dal discorso “Ilva si, Ilva no”, parlando di tutti i fattori che incidono sulla qualità della vita. “L’emergenza ambientale non la viviamo solo a Taranto”. Questa volta si vuole provare a lanciare un messaggio diverso.
La condizione ambientale deve assumere carattere di priorità, sottolineando le tante piccole opere, spesso sottovalutate dalla politica che tende a pensare “in grande”, e che invece potrebbero oltre a migliorare l’ambiente, creare opportunità occupazionali. Mary Luppino suggerisce di intervenire sul dissesto idrogeologico; incentivare la differenziazione dei rifiuti e il riciclaggio, infine concentrarsi sul discorso delle bonifiche. “Se ci fosse vera volontà di fare le bonifiche, si sarebbe nuova occupazione. Un’economia sostenibile è quella che serve al nostro territorio per uscire dall’emergenza ambientale”. Il discorso delle bonifiche non è un tasto dolente solo tarantino, così come emerge dalle tante testimonianze delle associazioni presenti, non tarantine.
C’è stato modo di ascoltare il dramma brindisino, attraverso l’intervento delle mamme dell’associazione “Passeggino Rosso”, unitesi quando l’emergenza ambientale si è tramutata in rischio tangibile per la salute dei propri figli. Attraverso una cartina geografica, le mamme del “Passeggino Rosso”, hanno raccontato il dramma della loro città. La zona industriale brindisina, è estesa per quattro volte rispetto il centro abitato, vessato molto spesso, dalle emissioni dei poli chimici, farmaceutici e dalla centrale Enel che brucia carbone, ed emette annualmente 63kg di mercurio. Nonostante la tanta industrializzazione, le mamme raccontano che il tasso di disoccupazione sfiora a Brindisi, i 20 mila. “Le istituzioni dicono che le emissioni rientrano nei limiti di legge – spiega una delle mamme – ma noi vogliamo dire alle istituzioni che anche entro i limiti di legge si muore”.
Tantissime le testimonianze giunte al convegno, e tantissime le associazioni: comitato “Lama zona Battaglia”; “Impatto Zero”; “Taranto Futura”; “Chiudiamo la discarica Martucci”; “Libera”. Tutte unite per far sì che a Taranto nasca una nuova coscienza, per iniziare a pensare ad un’economia alternativa che abbia alla base il rispetto e la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini; perché la vita e la salute non hanno un prezzo e non possono essere barattate.
Elena Ricci