Phishing: è allarme per e-mail truffa sui rimborsi fiscali
Attenzione queste comunicazioni utilizzano il logo dell’Agenzia dell’Entrate. L’Ente ricorda che “non richiede mai dati sulle carte di credito e non invia comunicazioni via e-mail relative ai rimborsi
Da alcuni giorni, la casella e-mail di milioni di italiani sono piene di messaggi di truffe con tentativi di phishing. Il bersaglio di questi messaggi truffaldini, semplici ed efficaci, è l’Agenzia dell’Entrate con false notifiche di rimborsi fiscali da agenziaentrateit@secureserver.net. A lanciare l’allarme è Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che contribuisce ad informare della diffusione di tutte quelle e mail che ricevete per mettervi in guardia, soprattutto ai meno esperti, da questo diffuso pericolo. Queste comunicazioni utilizzano il logo dell’Agenzia e invitano il contribuente a cliccare sul link “Chiedere il rimborso” che, a sua volta, rimanda ad una finta pagina web del sito delle Entrate dove si chiede di inserire informazioni personali tra cui i dati della carta di credito.
L’Agenzia delle Entrate “è totalmente estranea all’invio di questi messaggi e raccomanda di non dare seguito al loro contenuto. Si tratta, infatti, di un tentativo di truffa informatica architettata per entrare illecitamente in possesso di informazioni riservate. L’Agenzia delle Entrate ricorda che “non richiede mai dati sulle carte di credito e non invia comunicazioni via e-mail relative ai rimborsi. Attualmente Agenzia dell’Entrate è l’obiettivo italiano preferito per le attività di phishing dagli “haker informatici”. Non fidatevi di email di questo tipo, MAI! Nascondono insidie e l’unico loro obiettivo è quello di prendervi dei soldi accedendo al vostro conto.
Se si clicca sull’indirizzo indicato nell’e-mail si apre un sito identico graficamente a quello dell’Agenzia dell’Entrate, anche se i dati che si inseriscono arrivano nelle mani del truffatore Purtroppo al momento non c’è un modo per evitare questo tipo di attacco spam ma cosi facendo, almeno, il sito truffaldino viene sospeso e impostato come ‘non sicuro’.