SAVA. Piazza Risorgimento: un “cavedio” a pozzetto
Fonte di perciolo da eliminare. Immeditamente!
Dopo circa due anni di lavori, nel dicembre del 2013 la Villa Comunale veniva “riconsegnata” alla fruibilità dei savesi ma, purtroppo, nonostante le diverse segnalazioni fatte dai cittadini anche all’ assessore ai LL.PP. Pasquale Calasso, dal giorno della data di consegna (circa 6 mesi) continua a persistere una situazione di potenziale pericolo per la pubblica e privata incolumità.
La fonte di tale pericolo è costituita da un “cavedio” a pozzetto con base in cemento e botola metallica di chiusura, contenente probabilmente le pompe di ricircolo dell’acqua della fontana prospiciente. La struttura in cemento e la copertura metallica con sporgenze, lunga circa due metri e larga circa 80 centimetri, è posta a dislivello del piano calpestio, in adiacenza ad una piazzetta con tavolini per i clienti di un “chiosco bar” e a circa 30 metri dal “parco giochi”. E sono proprio i genitori dei bambini ad essere maggiormente preoccupati poiché spesso, giocando a rincorrersi, rischiano di andare a sbattere contro quella “mina” la cui botola in ferro sotto i raggi del sole (soprattutto d’ estate) può raggiungere alte temperature tanto da poter arrecare ustioni a coloro che malauguratamente dovessero poggiarsi.
E’ bene ricordare che se il responsabile dell’ ufficio manutenzione del Comune non si attiva, al fine di prevenire le situazioni di pericolo delle strade (la Villa Comunale è un luogo pubblico), risponde delle eventuali lesioni accorse al pedone. E’ quanto ha stabilito la Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione con la sentenza n. 27035 dell’ 11 luglio 2011.
D’altronde la spesa per mettere in sicurezza il “cavedio” non credo possa poi così incidere tanto sulle finanze comunali, ma anche se fosse, la sicurezza dei cittadini non ha prezzo!
Mimmo CARRIERI