Confcooperative Taranto. “La cooperazione è convinta che occorra dar vita agli Stati Uniti d’Europa e, insieme, al Popolo europeo”
Comunicato stampa
Le elezioni europee del prossimo 25 maggio assumono una particolare rilevanza, perché nelle settimane successive si darà forma alla nuova Commissione che governerà per il prossimo quinquennio l’Unione Europea e anche perché si avvicina il semestre di presidenza italiana. Il momento che attraversiamo è estremamente delicato perchè in molti stati membri sembra essersi affievolita la condivisione politica dell’Europa e del suo ruolo.
La cooperazione è convinta che occorra dar vita agli Stati Uniti d’Europa e, insieme, al Popolo europeo. La sola unione monetaria, senza un’armonica politica economica veramente unitaria, non basta a garantire lo sviluppo. L’impegno di tutti deve essere nel governo dell’economia per passare da una politica esclusivamente di rigore nei conti pubblici a una politica per la crescita.
In Europa la cooperazione rappresenta 160 mila imprese, impiega 5,4 milioni di persone e ha 123 milioni di soci. In questi anni di crisi il movimento cooperativo ha dimostrato di essere anticiclico alla crisi, salvaguardando l’occupazione e la mutualità rispetto alle speculazioni.
Esso chiede all’Unione Europea una grande attenzione per una crescita economica sostenibile sia dal punto di vista ambientale che, soprattutto, sociale. La promozione dell’imprenditoria sociale è diventata uno degli obiettivi condivisi dell’Unione Europea.
Le numerose iniziative programmatiche vanno supportate e razionalizzate in modo da ottenere un maggior impatto a beneficio delle imprese e delle cooperative sociali.
Le priorità che la cooperazione rappresenta alla commissione Europea sono di non ostacolare le normative nazionali in materia societaria e fiscale, come quelle che si applicano alle Cooperative nel settore bancario e in quello della grande distribuzione, che operano sulla base della mutualità, della democrazia societaria, della solidarietà, dell’etica del lavoro e dell’impresa.
La Cooperazione chiede anche di rafforzare il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese, anche Cooperative:queste ultime tra l’altro non delocalizzano.
L’Italia ha una grande tradizione europeista, che ha sostenuto a prezzo di grandissimi sacrifici. I cooperatori italiani sono convinti che il nostro Paese saprà guidare al meglio il semestre di Presidenza di turno dando nuovo impulso alla costruzione di una Europa davvero unita e capace di esprimere un grande ruolo nel mondo.
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