SAVA. Le analisi del sindaco protempore Dario IAIA su facebook …
Ovvero, come dare una risposta diversa ad un modestissimo risultato elettorale
Da un post su facebook il sindaco protempore Dario IAIA, dice questo: “Ringrazio tutti coloro i quali hanno avuto la fiducia in noi ed in Massimo Ferrarese ed hanno fatto sì che Massimo fosse a Sava il candidato di gran lunga più suffragato ed al Nuovo Centro Destra di triplicare il consenso ottenuto a livello nazionale, raggiungendo il 14,60%, uno dei più alti della provincia di Taranto. Noi, assieme a Massimo, continueremo a lavorare ed a difendere la nostra TERRA, consci che questo è solo l’inizio di un lungo percorso e che abbiamo posato delle solide basi sulle quali costruiremo il nostro futuro. Un abbraccio a tutti !!!”
Dario IAIA, sindaco di Sava
Bene. Analizziamo il suo commento. Il NCD a Sava ha ottenuto “solo” 791 voti. Vediamo chi ha dato questi voti di lista, al di là delle successive preferenze. Viene tralasciato un particolare di non poca importanza: l’altro NCD di Sava che fa capo al consigliere Graziano Demauro, all’opposizione. Diamo per scontato che Demauro abbia portato almeno 100 voti alla lista del NCD. Quindi, scremiamo questo. Si passa da definiti 791 voti alla lista di NCD del “patron” IAIA a 691 voti. Andiamo avanti.
Di questi 691 voti di lista sono stati solo 591 dati al candidato alle europee che fa di nome Massimo Ferrarese. Quindi, se vogliamo, dovremmo partire da qui. IAIA ha dato solo “591” voti a Ferrarese e non di più. Poi la lista, del NCD, ha avuto altre preferenze per altri candidati. E non è detto che chi ha votato NCD era in sintonia con IAIA. Lo fosse stato, avrebbe votato Ferrarese, o meglio dato la preferenza a chi IAIA caldeggiava. Quindi un sindaco, con quasi tutta l’amministrazione comunale savese in questa competizione elettorale si è misurato: vale solo, politicamente parlando, 591 voti. Perchè se vogliano essere analitici al massimo, le nostre previsioni del superamento dei 500 voti non erano affatto sbagliate. Tutt’altro. Erano alquanto azzeccate. Se poi si devono dare delle chiavi di lettura di “comodo” allora lì è ben diverso.
Le cose si possono girare e rigirare come si vuole. Ma, credo, è sempre la logica dei numeri quella che vale. Poi, trionfalisticamente, IAIA può dire tutto quello che vuole ma sono i numeri che lo smentiscono. Fin qui, non dovrebbero sorgere altri dubbi. Almeno per il nostro giornale. IAIA ha messo in moto tutto quello che poteva mettere in moto in questa campagna elettorale europea a Sava. E’ stato l’unico, onestamente, che si è prodigato per incrementare il potenziale successo elettorale. Anzi, durante la campagna elettorale, un suo affecionados, mi parlava di una previsione ancora più idilliaca: oltre 1000 voti, quasi 1500. Troppo azzardata era per me questa previsione. Troppo.
Il dato che non dovrebbe sfuggire a chi legge questo articolo è questo: il NCD è il partito del sindaco con ben sei rappresentanti istituzionali i quali, questi ultimi, si sono mossi in modo incredibile per cercare di avere il consenso dei savesi verso la lista di Angelino Alfano. Davvero. Così è stato. Poi la frase “abbiamo posato delle solide basi sulle quali costruiremo il nostro futuro” è alquanto insensata. Intanto non sappiamo ancora quale sarà il futuro di quest’amministrazione che naviga a vista e che giorno per giorno improvvisa l’agenda. Oltre al futuro di questo sindaco. Se futuro ci sarà poi! Quello che sappiamo, e che vediamo ogni giorno, è che talmente scollegata dalla realtà del paese che pare vivere in un mondo tutto suo. Noi aspettiamo.
Noi siamo qui a vedere e a giudicare gli eventi. Ma su tutto le azioni amministrative. Quello che vediamo, e non lo vediamo solo noi, è che alla base di questa amministrazione c’è una presunzione illimitata. Magari portasse al paese quegli strumenti di cui Sava ha bisogno. Dubito. Anzi, ne sono certo delle non capacità di questa squadra amministrativa che è nata in un periodo storico in cui Sava aveva bisogno di voltare pagina e di avere ”persone” titolate e capaci di traghettare la nostra comunità.
La storia non si può cambiare. La storia è lì a dirci ciò che è successo due anni fa. Ma oggi la storia è ben altra cosa. E quello che sappiamo, dato di fatto, è che sono passati due anni, pari al 40% del mandato amministrativo, e Sava lentamente muore …
Giovanni Caforio