Sicurezza alimentare: Rasff, sistema di allerta rapido comunitario

Sicurezza alimentare: Rasff, sistema di allerta rapido comunitario

Sono 53 le segnalazioni diffuse durante la scorsa settimana dal sistema di allerta rapido comunitario per alimenti e mangimi 

L’elenco italiano del sistema di allerta inviata dal Ministero della Salute italiano si riferisce a 7 notifiche e si apre con una segnalazione di allarme per la presenza di aflatossine M1 in mozzarella e latte crudo italiani. Nello specifico i prodotti  contaminati per i quali le autorità hanno disposto il ritiro dal mercato sono distribuiti oltre che nel nostro paese anche in Austria, Repubblica Ceca, Grecia, Olanda, Portogallo, Slovenia, Svezia, Svizzera e Regno Unito. L’aflatossina M1 è uno dei principali metaboliti dell’aflatossina B1 nell’uomo e negli animali e può essere presente nel latte proveniente da animali nutriti con mangimi contaminati da aflatossina B1.

La direttiva 2002/32/CE stabilisce i livelli massimi di aflatossine B1 nelle materie prime per mangimi.Tre i respingimenti alla frontiera effettuati dalle autorità italiane la scorsa settimana: un lotto di semi di sesamo proveniente dal Senegal contaminato da salmonella spp, coltelli da cucina cinesi dalla per livello di migrazione totale troppo elevato e fagioli varietà Vigna unguiculata provenienti dalla Repubblica Dominicana contenenti residui di pesticida (chlorpyrifos) superiore agli LMR consentiti dalla normativa UE.

Sono tre anche le notifiche di informazione che non implicano un intervento urgente: eccesso di diossine in mais importato dall’Ucraina, infestazione di parassiti (nematoidi) in pesce gallinella rossa (Aspitriglia cuculus) congelata proveniente dalla Francia  e presenza tossina di Shiga generata dal batterio Escherichia coli rilevata in un lotto di carne di cervo refrigerata in arrivo dall’Austria.Per quanto riguarda infine le segnalazioni di prodotti italiani esportati una allerta della autorità della Spagna hanno rilevato la presenza di sostanza non autorizzata (litio) in integratore alimentare.

Pertanto Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.

 

viv@voce

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