Neonazisti: allarme rete internazionale di estremisti razzisti
Il gruppo fa capo al negazionista svizzero dell’Olocausto, Bernhard Schaub
Un movimento neonazista, denominato Azione europea (AE) che fa capo al negazionista svizzero dell’Olocausto Bernhard Schaub, ” mira a sviluppare una rete internazionale di estremisti razzisti”. La rivelazione è stata fatta da Berlino: il ministro dell’interno Thomas de Maizière ha spiegato che Azione europea (AE) è attiva in tutta l’Europa. Il suo scopo è quello di sostituire l’attuale Unione europea, “seguace e sottomessa agli Stati Uniti”, in una Confederazione europea.
I suoi militanti si riuniscono in piccoli gruppi regionali visibili, i punti d’appoggio, guidati da un responsabile regionale che dipende della direzione territoriale dello Stato in questione. Per esempio nella circoscrizione di lingua tedesca, c’è una struttura di comando in Republica Federale Tedesca, una in Austria ed un’altra in Svizzera. Però, i dirigenti territoriali collaborano strettamente tra di loro, perché considerano l’Azione Europea come un movimento unitario. In Francia, in Inghilterra, in Ungheria, in Bulgaria ed in altri paesi come l’Italia, gruppi dell’AE si sono messi al lavoro.
In Germania gli atti di violenza a sfondo xenofobo sono aumentati del 20% lo scorso anno. Spesso all’origine vi sarebbe proprio l’AE.Come “Sportello dei Diritti“, associazione impegnata anche nella difesa dei Valori antifascisti, dichiara il presidente Giovanni D’Agata, non possiamo non mantenere alta la guardia. Questa è la riprova che in Europa si stanno dilagando gli umori neonazisti a causa dell’attuale crisi economica. L’instabilità del sistema finanziario sta provocando l’impoverimento della popolazione e, di conseguenza, la radicalizzazione degli umori di un gran numero di europei.
Secondo gli esperti, l’espansione di simili umori nei paesi del Vecchio Mondo è dovuta anche alla diluizione dei tradizionali valori europei e al fallimento della politica di multiculturalismo per via del fatto che gli immigrati non desiderano adattarsi all’assetto socio-culturale e ai costumi dell’Europa. Tutto ciò sta provocando l’aumento dell’aggressività sociale e l’anomalia della psicologia sociale della società. È solo una manifestazione dei problemi che la società ha accumulato negli ultimi venti anni. Ma quello che spaventa di più è che i giovani non vedono prospettive nel futuro. Né in Germania, né in Francia, né in Gran Bretagna, nè in Italia.
Sono proprio questi giovani ad imbastire strutture di estrema destra, di ispirazione radicale e neonazista. Vogliono vedere un nuovo progetto sociale, e non vedendolo s’inseriscono in azioni radicali. Per tali, approfittando del momento storico stanno intensificando la loro attività anche i movimenti e le associazioni neonaziste. Fino a che grado i politici europei sono pronti a rabbonire questo pubblico?