TARANTO. “I Bambini muoiono, lo sanno le loro madri”

TARANTO. “I Bambini muoiono, lo sanno le loro madri”

Conferma dell’Istituto Superiore della Sanità

Mortalità, ricoveri ospedalieri ed incidenza tumori sono i fatti drammatici, oggetto dello studio epidemiologico “Sentieri”effettuato dall’Istituto Superiore della Sanità nella Terra dei Fuochi e a Taranto e Statte. Il rapporto è un ulteriore aggiornamento del precedente studio e delinea un quadro allarmante che richiederebbe urgenti provvedimenti d’interruzione delle fonti inquinanti.

Nella Terra dei Fuochi i dati sono stati raccolti in 55 comuni delle province di Napoli e Caserta, rispettivamente 17 per Napoli e 23 per Caserta. A Napoli l’eccesso di mortalità è del 10% in più per gli uomini e del 13% in più per le donne, rispetto alla media regionale; mentre i tumori del sistema nervoso centrale, nel primo anno di vita, secondo il rapporto standardizzato d’incidenza è di 228, mentre nelle classi di età 0-14 è di 142.

Nei comuni della provincia di Caserta la mortalità è del 4% per gli uomini e del 6% per le donne. Qui la fascia di età da 0 a 14 anni è afflitta particolarmente dalle leucemie. Nella Terra dei Fuochi vi sono eccessi di ospedalizzazione per i bambini ricoverati nel primo anno di vita, nell’ambito di tutti i tumori, nella provincia di Napoli del 51% ed in quella di Caserta del 68%, rispetto alla media regionale.

A Taranto il bilancio è drammatico: l’eccesso di mortalità infantile è del 21% in più, rispetto alla media regionale. La fascia pediatrica da 0-14 ha un eccesso di mortalità e di ospedalizzazione per malattie respiratorie acute e per vari tipi di tumore di origine perinatale.

L’eccesso dei tumori a Taranto a carico dei bambini è di +54%.

Altissimo il rischio per tumore al polmone, mesotelioma della pleura, malattie dell’apparato respiratorio in genere; evidenti sono le responsabilità dei fattori ambientali visto che i tumori alla pleura sono 437% superiori alla media del centro sud dell’Italia.

Evidente è l’indifferenza delle istituzioni locali e nazionali. L’unica speranza è un atteggiamento maggiormente intransigente da parte dei cittadini tarantini che dovrebbero coalizzarsi ulteriormente o unirsi alle associazioni che già combattono con durezza l’oltraggio alla vita che i colossi industriali creano, senza regole e senza divieti da parte dei governi che invece speculano con vigliaccheria.

MARIA LASAPONARA

viv@voce

Lascia un commento