SAVA. 5Pointz Anno Zero: la street art e la musica underground

SAVA. 5Pointz Anno Zero: la street art e la musica underground

5Pointz  Anno Zero, questo il nome dell’evento a Sava che ha preso il via martedì sera, nel meraviglioso frantoio ipogeo, ospitando gli artisti della Street Art, con l’introduzione dell’Architetto Angelo Raffaele Villani di Rossocontemporaneo, della dott.ssa Amelia Lasaponara e dell’Architetto Urbanista Francesco Maiorano

L’evento si è svolto nell’ambito del Giugno Savese 2014 a cura del Comune di Sava; erano presenti il sindaco Dario IAIA, l’assessore alla cultura Corrado Agusto ed il Consigliere Giuseppe Massarelli. In un contest del tutto sperimentale si è voluto affrontare il tema della “Cultura della Strada” nata alla fine degli anni sessanta con il movimento dell’hip hop e che, successivamente, negli anni 70, grazie a contaminazioni culturali delle varie espressioni artistiche, dalle arti visive al ballo, alla musica, tutto è riuscito a sviluppare negli spazi comuni, spazi di protesta, ma anche di rivelazioni d’identità che mai ne avrebbero potuto avere il diritto.

 

Il nome dell’evento rappresenta  un omaggio al 5Pointz, l’edificio di New York che con oltre 350 graffiti, presenti nell’immensa superficie edilizia, nella notte tra il 18 ed il 19 novembre 2013, ha subito l’annullamento di un patrimonio inestimabile dal punto di vista culturale ed artistico: la struttura è stata ricoperta di bianco per fare spazio ad una speculazione edilizia da 1300 appartamenti.   Almeno 200 artisti, provenienti da tutto il mondo, trovavano l’ospitalità, alloggiando e creando, nell’edificio del Queens. Ma il 5Pointz muore quella notte a New York, cancellando per sempre il suo ruolo di Tempio della Cultura di Strada.

La Street art, l’hip hop, il rap, il reggae, la letteratura freestyle sono stati affrontati nelle serate savesi  di 5Pointz Anno Zero che hanno assunto, in realtà, un tono internazionale;  la cultura underground è infatti prerogativa anche delle capitali importanti, proprio perché parte dalle periferie, dai capannoni industriali abbandonati o da edifici che per decenni non hanno trovano utilizzo ed acquirentI, creando, nel frattempo, oltraggio agli occhi degli abitanti. Ma le istituzioni se ne ricordano soltanto quando qualcuno decide di cambiare pagina e colore.

Un dibattito molto acceso, interessantissimo, si è svolto martedì sera tra gli artisti presenti della Street Art ed il pubblico, proprio perché la contemporaneità artistica, spesso, ci ha già superati e mentre siamo lì, quel presente è già futuro, sfuggendoci dalle mani e questo non ci piace. Così quando qualcuno si riappropria della strada e firma con le tag, le sigle, le opere d’arte, la gente disabituata alla gallina che scappa dal pollaio si disorienta.

Nella prima serata dedicata alla Street Art sono intervenuti gli artisti Fenix, laureando all’Accademia di Belle Arti di Lecce e Nocci di singolare personalità che sono all’interno dell’associazione Acheronte di Taranto; Stencylnoire artisticamente molto prolifico e Cheko’s Art leccese eclettico ed internazionale sono invece i fondatori di South Italy Street Art; Persico collabora al 167B Street, associazione in un quartiere periferico di Lecce.

La seconda serata di 5Pointz Anno Zero si è svolta all’ex Macello di Sava, ora con una parete di cinta dipinta dagli artisti protagonisti dell’evento. La serata è stata dedicata al cantante Fido Guido, notissimo per il suo personale stile che utilizza l’inglese ed il dialetto tarantino, con un reggae che celebra l’identità di ciascuno, ma anche quella di una città intera, come è avvenuto 1°Maggio al Concerto tarantino dello scorso anno, quando dal palco riuscì a trasmettere tutta la passione e la voglia di lottare.  Mercoledì sera l’artista ci ha raccontato la sua esperienza musicale, ma imprescindibilmente anche la sua anima, il suo mondo ideale che cerca di raggiungere con la musica, per lui, strumento di condivisione con quella gente che, altrimenti, non avrebbe altro linguaggio per poter comprendere il proprio ruolo ed i propri diritti.

 “Nelle periferieegli ha dichiaratotrovi un’umanità apparentemente diversa, ostica, non recettiva e con dei propri codici, ma in realtà molto più vicina e capace di percepire la purezza del tuo messaggio”.

Già,  ma il messaggio, però, deve essere sentito, generoso. E davvero lo dimostra Fido Guido, maestro del reggae, contaminato con il tarantino o celebrato solo con l’inglese, quando, nonostante le sue esperienze e contaminazioni internazionali come quelle giamaicane, egli resta a Taranto.

Ha presentato la seconda serata di 5Pointz  il Dj e creatore di eventi Marco Girelli, introducendo il percorso artistico di Fido Guido, ma ricostruendo anche la storia della musica, dal jazz al reggae, sottolineandone gli aspetti evolutivi e tecnici, senza trascurare però l’emozione e l’identità che traspaiono dalla verità della musica, quando è appartenenza reale, profonda e non esclusivamente prodotto commerciale.

 Sul palco anche il prezioso contributo  del cantante Giorgio Consoli, voce dei Leitmotiv, raffinatissimo gruppo pugliese che ha utilizzato diversi stili e culture, dal rock al folk e pop, fusi con linguaggi come l’inglese, il francese o l’italiano e con interessantissime rappresentazioni teatrali, assolutamente fuori schema comune.

MARIA LASAPONARA

viv@voce

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