TARANTO. Consiglio comunale:”No a Tempa Rossa”, ma è importante, all’unanimità, il parere di Stefàno e Baio

TARANTO. Consiglio comunale:”No a Tempa Rossa”, ma è importante, all’unanimità, il parere di Stefàno e Baio

E’ stato approvato dal consiglio comunale di Taranto un documento sul piano Tempa Rossa che non basterebbe nel caso in cui Stefàno e Baio non si esprimessero negativamente

Dopo il consiglio comunale radunato ieri mattina, il modo di esprimersi all’unisono contro il traffico di petroliere in Mar Grande, è stato davvero cruciale. L’attuazione di dover concretizzare un unico documento che riporti, in maniera schematizzata, le richieste accolte in seduta, spetta, invece, all’assessore all’ambiente assieme al direttore generale del comune di Taranto, Giuseppe Mele. Una decisione che, per poter essere avviata, dovrebbe ricevere pareri con esiti negativi, al progetto Tempa Rossa, da parte del sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno e da parte di Baio, suo delegato.

A tal proposito, il presidente dei Verdi e consigliere comunale di Taranto, Angelo Bonelli, ha,così, deciso di rivolgere un appello: ”Stefàno approvi le direttive, altrimenti Tempa Rossa si farà”. Un messaggio diretto, al quale, secondo Bonelli, sembrerebbe essere insufficiente il solo esprimersi negativamente;infatti, ha,poi, sottolineato: ”Ho informato il sindaco Stefàno che un semplice “NO” del comune a Tempa Rossa se non è motivato non produrrà l’effetto di fermare il progetto dell’Eni. Il governo anche con il no del comune di Taranto può procedere a dare l’autorizzazione per la costruzione di Tempa Rossa. Il modo per fermare questo progetto, che comprometterebbe l’economia, ambiente e salute dei tarantini, è quello di approvare da parte del comune una variante di piano regolatore che recepisca il DM 9 maggio 2001 in materia direttiva Seveso. Il progetto Tempa Rossa con questa variante non potrebbe essere realizzato perché la direttiva Seveso prevede distanze di sicurezza e vincoli precisi per nuovi insediamenti vicino la raffineria. L’approvazione di queste direttive potrà bloccare la realizzazione di Tempa Rossa. Pertanto, il sindaco deve impegnarsi ad inviare il parere negativo al Governo e alla Regione Puglia entro tre giorni dall’approvazione del documento, considerando che il 30 luglio scade l’adozione del parere sul progetto Tempa Rossa”.

Lo stesso Bonelli ha, inoltre, incrementato la stesura della Vas (valutazione ambientale strategica) di competenza regionale, non mettendo da parte la direttiva Seveso in merito “alla garanzia e tutela della sicurezza della popolazione tarantina dal rischio di incidenti rilevanti”, evitando, in questo modo, di far decidere al governo direttive autonome sul capoluogo jonico. Allo stesso tempo, si augura un diverso sviluppo del porto che “dovrà basarsi su un aumento delle potenzialità del traffico merci e passeggeri/turistico e della realizzazione del necessario District Park incompatibile con il progetto Tempa Rossa”.

Altri punti fondamentali di questa giornata, sono stati: l’intervento dell’assessore all’ambiente Baio che, ricordando l’incontro ministeriale avvenuto lo scorso 10 luglio, ha voluto ricordare il compito svolto in quell’occasione,ossia: ”Ho difeso la città di Taranto, venuta alla ribalta nazionale solo per le questioni ambientali legate agli insediamenti industriali. Una città che ha patito in oltre 50 anni uno stupro ambientale determinando gravi ripercussioni sulla salute degli operai e dei cittadini, specialmente di quelli del quartiere Tamburi”.

Mentre, per quanto riguarda il sindaco, i consiglieri d’opposizione Cannone, Vitri, Liviano e Renna, affinché Stefàno concretizzi azioni che diano l’idea della svolta, i quattro consiglieri hanno proposto un consiglio monotematico sull’emergenza ambientale e sanitaria da svolgersi a Roma, sotto Palazzo di Governo, ma, a tale decisione, il consigliere Cotugno si è, così, opposto: ”E’ qui, a Taranto, che bisogna affrontare il problema senza farci campagna elettorale nella Capitale. E a chi propone la chiusura degli stabilimenti invito a fare anche proposte programmatiche, altrimenti è solo demagogia”.

A mettere un po’ di pace, durante il convegno, è stato proprio il primo cittadino, Stefàno, che ha proposto una “collaborazione tra fazioni per ottenere risultati che siano a vantaggio della città”.

Attualmente, ciò che si attende è la conferenza dei capigruppo che decideranno sul da farsi.

Eleonora Boccuni

viv@voce

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