Renzi sarà presto a Taranto, intanto dichiara: “Tempa Rossa s’ha da fare”
Il premier annuncia il suo tour in Italia: “Sarò a Napoli, Gela, Taranto”, ma tutti si chiedono: “Sarà davvero di parola?”
Matteo Renzi ha, così, annunciato il suo tour tra agosto e settembre in diverse località critiche del Paese, ossia: Napoli, Gela, Termini Imerese, Gioia Tauro, L’Aquila, Piombino e Taranto. Ma, sull’ultima città che visiterà, iniziano a spuntare mille dubbi che nascono, proprio, da ciò che lui stesso ha rilasciato. Il premier visiterà per davvero la città dei due mari? Staremo a vedere, intanto emergono le prime polemiche in merito a quanto, in una recente intervista rilasciata a Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera, ha affermato: “Tempa Rossa s’ha da fare”. Una decisione, quella presa dal premier, che si fonda su principi privi di etica e di morale, basati e concentrati espressamente su dati e statistiche che parlano dell’approvvigionamento energetico in termini di percentuali. Alquanto vergognoso!
Renzi, dunque, ha voluto esprimere in maniera diretta le sue “pillole di saggezza” sui mali che affliggono il Paese commentando in questo modo: “Nel piano sblocca Italia c’è un progetto molto serio sullo sblocco minerario. E’ impossibile andare a parlare di energia e ambiente in Europa se nel frattempo non sfrutti l’energia e l’ambiente che hai in Sicilia e in Basilicata. Io mi vergogno ad andare a parlare delle interconnessioni tra Francia e Spagna, dell’accordo Gazprom o di South Stream, quando potrei raddoppiare la percentuale di petrolio e del gas in Italia e dare lavoro a 40 mila persone e non lo si fa per paura della reazione di tre, quattro comitatini…”.
Un premier che utilizza parole prive di senso alcuno, basate solo sulla preoccupazione di dover “subire” dei commenti negativi riguardo alla sua figura, come se non bastasse, in aggiunta, sottolinea la noncuranza che nutre nei confronti delle regioni del Sud e non solo. Infatti, se si prestasse un po’ più di attenzione al suo discorso, si noterebbe subito qualcosa di cui paventarsi. Tralasciando per un attimo la questione relativa a Tempa Rossa, Matteo Renzi decide di affrontare il discorso in merito alla disoccupazione e, quindi, alla possibilità che questo progetto possa creare nuove speranze future, in particolare per i giovani disoccupati. Cosa vi diciamo noi? Non c’è niente di più falso. Infatti, basti pensare che nella sola Basilicata, i famosi posti di lavoro, in 15 anni, non sono mai arrivati, figuriamoci, poi, ben 40 mila. La sensazione che accomuna un po’ tutti è il fatto di sapere che il peggio deve ancora venire e, sicuramente, non per colpa dei “quattro comitatini” derisi dal premier.
Forse, il nostro premier non ha ancora compreso il fatto che siamo Noi, cittadini del nostro Paese, a vergognarsi di lui e il tutto senza andare in giro per le cancellerie europee. Noi ci vergogniamo della sua inadeguatezza, del suo modo di trattare argomenti delicati con leggerezza e, cosa più importante, privo di sensibilità istituzionale e dallo scarso profilo culturale. Ebbene sì, questo è Matteo Renzi!
Eleonora Boccuni