Ucraina: un An-26 colpisce un aereo boeing causando 295 morti
Il boeing 777 della Malaysia Airlines era partito da Amsterdam ed era diretto a Kuala Lumpur
A riferire la terribile notizia è stata l’agenzia Interfax che, citando una fonte dell’aviazione di Mosca, ha, prontamente, divulgato la notizia. Il boeing 777 della Malaysia Airlines sarebbe stato abbattuto in Ucraina (al confine con la Russia). Sull’aereo, partito da Amsterdam e diretto a Kuala Lumpur, vi erano a bordo 280 passeggeri (154 olandesi, 27 australiani, 23 malesi, 23 americani e persone di altra nazionalità), assieme ai 15 membri dell’equipaggio: ovviamente tutti morti.
Prima di propagare e diffondere la tragica notizia, i separatisti filorussi avevano sostenuto di aver colpito un An-26 ucraino nella zona di Torez. Stando, invece, ad altre fonti il Boeing 777 sarebbe caduto a circa ottanta chilometri da Donetsk. Mentre i ribelli filorussi e gli stessi separatisti negano un loro possibile coinvolgimento. L’aereo, in realtà, volava proprio in piena zona di combattimenti fra le forze filorusse e quelle ucraine. Come dichiarato dalla stessa agenzia stampa (che ricordiamo essere Interfax), il velivolo Mh17 sarebbe scomparso dai radar quando si trovava a diecimila metri di quota.
L’inviato russo all’Onu, Vitaly Churkin, ha, invece, rilasciato ai giornalisti a New York: “Non siamo stati noi”, negando, quindi, un loro coinvolgimento.
Le scene che vengono descritte dai soccorritori, vengono definite “apocalittiche”. Lamiere bruciate, pezzi di aereo, fuoco e fumo ovunque, senza dimenticare i numerosi corpi senza vita tra i relitti. L’aereo è precipitato, precisamente, nel piccolo villaggio di Grabove (nella regione di Donetsk). I primi a muoversi dopo l’impatto sono stati proprio i ribelli assieme ai pompieri. Nella più totale desolazione, la gente, con ancora i fucili in spalla, cercava di rendersi utile aiutando i vigili del fuoco a domare le fiamme. Fortunatamente, le zone abitate sono state risparmiate, ma, ciò che resta è lo sguardo smarrito e allibito della gente che era rimasta ad osservare l’impressionante colonna di fumo levata dalla campagna, trasfigurando il paesaggio in una vera e propria zona spettrale.
Addirittura, poco prima di partire, uno dei passeggeri, aveva “osato fare”, forse per scacciare un presentimento, uno scherzo. Infatti, aveva postato ironicamente su Facebook una foto, inevitabile riferimento all’aereo della stessa compagnia scomparso l’8 marzo scorso in volo da Kuala Lampur a Pechino, scrivendo: “Se dovesse sparire, questo è il suo aspetto da fuori”.
Attualmente, si fanno sentire i presidenti delle varie nazioni, ognuno dei quali interpreta questa apocalittica vicenda, a modo proprio. Putin afferma che la responsabilità ricade su Kiev, aggiungendo: “Non sarebbe successo se Kiev non avesse ripreso l’operazione militare contro i ribelli”.
Poroshenko, il presidente ucraino, ha subito ipotizzato un atto terroristico, rilasciando in un Tweet del suo portavoce Sviatoslav Tsegolko: “Non è né un incidente, né una catastrofe, è un atto terroristico”.
Il premier Renzi, invece, commenta dicendo: “Le nostre autorità stanno facendo le loro verifiche, l’intera comunità internazionale segue con enorme apprensione questa dolorosa vicenda”. Mentre, i servizi della sicurezza ucraina riferiscono di avere delle prove contro Mosca, ovvero: intercettazione telefoniche tra un funzionario dei servizi russi e un comandante dei ribelli.
Anche l’unità della Farnesina si tiene costantemente in contatto con la rete diplomatica consolare per verificare l’eventuale presenza di italiani a bordo, tenendosi informata sugli ultimi aggiornamenti. Infatti, su Twitter la compagnia aerea ha scritto di “aver perso” i contatti con il volo MH17, precisando l’ultima posizione registrata, ossia nello spazio aereo ucraino.
La Casa Bianca, intanto, monitora la situazione, dato che, come riporta la stampa americana, è a conoscenza di quanto accaduto all’aereo caduto. Ma, la Casa Bianca, non è l’unica ad interessarsi alla vicenda, infatti, anche il servizio di azione esterna dell’Ue sta seguendo la vicenda del Boeing.
Il presidente americano, Barack Obama, anche lui aggiornato in merito a quanto successo, ha, invece, annunciato un aggravio delle sanzioni contro la Russia per la crisi Ucraina.
La Borsa, invece, subisce un calo non indifferente. Infatti, le compagnie aeree, successivamente al tragico evento della Malaysia Airlines, hanno subito delle diminuzioni, ossia: Delta Airlines perde 3,8%, United Continental il 4,3%, American Airlines il 4,2% e Lufthansa il 2,4%.
Intanto, le stesse compagnie, corrono ai ripari lanciando alcuni messaggi importanti. Ad esempio, la Francia chiede di non sorvolare lo spazio aereo dell’Ucraina (stando a quanto si legge sul sito del quotidiano Le Figaro); mentre, Alitalia, cerca di utilizzare dei toni rassicuranti, almeno con ciò che concerne la sua compagnia, infatti, lei stessa ha sottolineato quanto segue: “Alcun velivolo si trovava nella zona interessata dal disastro quando è successo il fatto. Le zone tra Russia e Ucraina sono state inibite, quindi non ci passiamo”.
Per quanto riguarda, invece, la ricostruzione della tragica vicenda, sul sito ufficiale della Repubblica di Lugansk, si legge: “Testimoni hanno visto il Boeing 777 attaccato da un caccia ucraino. Il Boeing si è spaccato in due ed è caduto nel territorio della repubblica di Lugansk. Dopo l’attacco il caccia è stato abbattuto ed è caduto sullo stesso territorio”.
Al momento, oltre allo scambio di accuse tra Mosca e Kiev, le indagini continuano, affinché si riesca a ricostruire quanto accaduto, con la speranza di poter evitare futuri errori e/o prevenire degli attacchi.
Eleonora Boccuni