“GAL Terre del Primitivo”. Una delegazione di giornalisti, nei giorni scorsi, è stata ospite di un press tour tra Sava, Oria, Campomarino, Avetrana e Manduria / 1
Gli ospiti hanno potuto scoprire una Puglia ancora lontana dai circuiti turistici più rinomati, ma in grado di stupire con le sue bellezze. Ed ecco allora i primi reportage
Nell’antica terra del Primitivo. È che funziona così, anche se sembra strano. Seduto al bar del Paradise Beach di Campomarino, a sorseggiare un caffè shakerato con Bayles che il giovane Antonio prepara in maniera perfetta. Le onde del mare si increspano, il cielo si rabbuia: si capisce immediatamente che non sarà giorno da spiaggia. Puoi sorseggiarne un altro di quel caffè, e lamentarti con il vicino di questo tempo che fa le bizze e del clima che cambia, scomodando la cesta di luoghi comuni fatti apposta per colmare di parole il nulla da dire avverso all’ineluttabile.
Oppure puoi sfogliare un giornale e inciampare in un articolo che ti racconta di un pezzo di territorio che non è lambito dal mare. È immerso nella terra, scevro dalla pubblicità e dalla folla ma non meno capace di carpire l’anima. È vicino e non ha bisogno di vederti in mutande per affascinarti e donarti la sua bellezza.
La sede primaria di vacanza che ti fa godere i tramonti dello Jonio è sulla costa, nel percorso d’arrivo hai letto, distrattamente, alcuni nomi di località. In qualche caso noti, in altri ignoti e destinati a rimanere tali. E invece il vento improvviso t’allontana dal mare e ti aiuta a riflettere: Manduria, Avetrana, Lizzano, Maruggio, Torricella, Sava, S.Marzano di S. Giuseppe, Fragagnano, Erchie, Oria, Torre Santa Susanna.
Cos’anno in comune queste località d’antica fondamenta, di plurima appartenenza financo linguistica, San Marzano di San Giuseppe è una comunità arbresh …. Un bell’enigma per chi pensa solo all’acqua (dolce o salata non importa).
Chi invece è solito suonare anche corde differenti comprende subito che siamo nella terra del Primitivo, vitigno d’antica pezza e grande fama, legato a Manduria per ragioni ferroviarie e anche per numero di unità produttive.
E cosa c’è di meglio d’una giornata estiva di tempo incerto per “andar per cantine” e scoprire che non ci sono solo cantine. Che la pancia di questa terra della quale accarezziamo solo la pelle che la congiunge al mare è ricchissima ed entusiasmante.
Punteggiata di reperti storici che testimoniano l’epico scontro tra Sparta ed Atene, le fortificazioni, le ricchezze naturali come la Fonte di Plinio la cui acqua rimane sempre al medesimo livello e, dicono, faccia molti miracoli per chi ne ha bisogno.
Frantoi ipogei e regali testimonianze del passaggio non fugace del puer Apuliae che ad Oria elesse una residenza, splendidi paesaggi extraurbani dominati da sculture viventi di migliaia di anni e aree naturalistiche inattese. In un cerchio di meno di trenta chilometri di diametro si possono trascorrere settimane intere, con il sole e senza il sole. Inciampando qui cadi nella valle dell’enogastronomia e quindi, in larga parte, in ciò che con i piaceri della gola ha relazione.
Primitivo dunque, classico, giovane, invecchiato, anche rosato per chi ama l’estremo. Ma soprattutto la magia del “Primitivo Dolce Naturale”, prezioso nettare da dessert dicono alcuni, da cioccolato dicono altri. E tutti hanno ragione.
Ma un buon Primitivo Dolce Naturale va bene soprattutto con le parole. Le parole che non si urlano, che si sussurrano in pochi, magari in due, estasiati e s’alternano ai silenzi profondi scheggiati dal respiro, primitivo dolce compagno di labbra roride e di palato condiviso. Anche da soli va bene, più che inoltre, invece.
Ma s’incontrano anche forni dal pane fragrante e dalle friselle croccanti, e “fruttaroli” con stazioni variopinte dei mille colori che l’estate regala e angoli nei quali capire cosè l’olio d’oliva vero, di alberi millenari dai tronchi ritorti e le chiome generose.
Oppure incocci una Masseria dalla quale ti devono cacciare, saresti capace di rimanere li dentro come in un reality, tra latticini freschi e formaggi stagionati e miele, marmellate e tantissime leccornie che fanno salivare solo guardandole. E poi fermarsi a parlare con le persone, scoprire piccoli segreti inimmaginabili come le selle del signor Saracino di Avetrana, maestro di finimenti equini, noto ovunque, che in un piccolo garage possiede ricchezze culturali senza fine. E dovrete scoprirlo perché se si chiede di Saracino ad Avetrana si provocano solo grasse risate, dato che è cognome assai comune.
Ma se chiedete di “Barracca” è centro al primo colpo! Un territorio nel quale il benessere è equamente distribuito e olfatto e gusto sono stimolati da prodotti molto spesso a meno di due metri di distanza, quella che intercorre dalla pianta dei piedi alla bocca che li consuma.
Se hai voglia di comodità dopo il turbinio non c’è che l’imbarazzo della scelta, magari a mangiar le favolose fave bianche di Preziosa ti fermi a Marina Piccola (è aperta campagna e il mare non c’entra nulla) o a Le Fabriche di Alessia se vuoi anche riposare dopo un lauto pasto, magari più sciccoso.
Ecco il problema grave, fatto questo giro, toccate le persone vere, assaporato il gusto del primitivo e di quello che gli cresce intorno, dopo sarà sempre più difficile accontentarsi della spiaggia …
Ma va benissimo. Che vita sarebbe se le regole non fossero, talvolta, bonariamente trasgredite?
Nome: Capasonato
Oggetto: Vino
Tipo: Primitivo di Sava
Produttore: Vinicola Savese
Indirizzo:
Città: Sava
Via: S.S. 7 TER KM 27,790 SAVA (TA).
Telefono: 099 9726232 – 366 4629074.
Nome: Monocultivar di Celina
Oggetto: Olio
Tipo: Extra Vergine di Oliva da Agricoltura Biologica
Produttore: Francesco De Padova
Indirizzo:
Città: Avetrana
Via: via Stazione Km 1.
Telefono: 099 9704513.
Nome: Formaggio dolce stagionato
Oggetto: Formaggio
Tipo: Formaggio da mensa e da grattugia
Produttore: Masseria Pezzaviva
Indirizzo:
Città: Torre Santa Susannaa
Via: C.da Pezza Viva.
Telefono: 0831.746300.