Ebola: muore un 40enne liberiano a Lagos e scatta l’allarme rosso
Primo caso in Nigeria. L’uomo era liberiano ed è deceduto subito dopo l’arrivo in aeroporto
Il primo caso di decesso a Lagos, fa tremare di paura anche la principale compagnia aerea nigeriana, Arik, inducendola a sospendere i voli per Liberia e Sierra Leone. La stessa ha affermato di aver preso tale decisione in maniera precauzionale ai fini di “preservare la vita dei nigeriani”. Interrotti, anche, i collegamenti con le capitali Monrovia e Freetown. Come se non bastasse, oltre alla prima vittima (ricordiamo essere un 40enne dipendente del governo liberiano, ricoverato in isolamento appena giunto in aeroporto), fuori dal “triangolo” tra Guinea, Sierra Leone e Liberia (le zone dove si sono originati i focolai di questi mesi), in Liberia vi sono altri 2 americani contagiati: un medico che curava i pazienti infetti da Ebola e una donna che lavora per un’organizzazione umanitaria.
Quanto spiegato, invece, dall’Organizzazione mondiale della Sanità, il contagio del virus avviene tramite contatto con i fluidi corporei del malato. Nei tre paesi, già citati precedentemente, ove l’epidemia ha avuto origine, sono stati accertati 1100 casi e oltre 660 decessi.
Attualmente, questa risulta la più grave pandemia al mondo. E’ talmente alto il livello di apprensione che è stato fatto scattare, addirittura, l’allarme rosso su tutti gli ingressi in Nigeria.
Ad annunciarlo sarebbe stato il governo di Abuja, come riportato sul sito internet della BBC. Intanto, la sorveglianza si è rafforzata e, come rilasciato dal ministro della Sanità, Onyebuchi Chukwu, la situazione è costantemente monitorata in: aeroporti, frontiere e porti.
Eleonora Boccuni