TRANI. Comitato spontaneo denuncia il governo per istigazione al suicidio
Il reato è previsto dall’articolo 580 del c.p. La notizia, censurata dalla RAI e da Mediaset, rischia di esserlo anche su facebook
Cinque componenti, presente uno anche in Puglia a Trani, si tratta dei fondatori di un comitato spontaneo che sta raccogliendo denunce contro il Governo accusato di “istigazione al suicidio” dopo i numerosi casi di persone che si tolgono la vita a causa della crisi economica. “Purtroppo, la notizia è stata censurata e non viene divulgata da alcuna emittente televisiva. Per nostra fortuna, siamo riusciti a trovare l’unico servizio mandato in onda da un noto TG pugliese che ha permesso di segnalare tutto quello che sta accadendo, mettendo in evidenza le persone che, grazie alla loro caparbietà e alla loro volontà, denunciano i “crimini che lo Stato camuffa dietro il debito pubblico”. Le altre emittenti celano volutamente l’informazione e la propagazione di quest’ultima, affinché si evitino ulteriori denunce. A dir poco vergognoso!” E’ questo il campannello di allarme dei componenti del neo Comitato spontaneo.
Comitato nato spontaneamente su internet e, in pochi giorni, hanno superato quota 15000, in tutta Italia, le querele depositate dai cittadini italiani contro il Governo, per istigazione al suicidio, ovvero il reato previsto dall’articolo 580 del codice penale. Un comitato composto da cittadini che non ce la fa ad andare avanti, sopraffatti da una crisi economica senza precedenti. In tutto cinque i promotori, in Puglia e, più precisamente, a Trani. A capo del comitato vi è Mino Ricchiuti che, in passato, ha avuto il coraggio di denunciare Equitalia e le banche e che, attualmente, ha intrapreso una battaglia di civiltà, spiegando così la decisione di querelare il Governo e il Parlamento che non avrebbero attuato provvedimenti per impedire che la gente decidesse di farla finita. “Troppi suicidi negli ultimi anni, moltissimi imprenditori che non sono stati capaci di andare avanti. Lavoratori licenziati, genitori non più in grado di mantenere i propri figli”, lo stesso, poi, continua col dire: “Anziché creare un sostegno a persone che perdono il posto di lavoro, perché in Italia se si ha 35 anni perdi il posto di lavoro, diventi nulla. Un Governo non deve pensare ai 4 miliardi. Non deve pensare agli F35, non deve pensare al “fondo salva stati”. Deve dire all’Europa: “Vengono prima i nostri cittadini, vengono prima i miei cittadini, poi viene il resto”.
Le procure che hanno già aperto dei fascicoli di inchiesta, sono già diverse, mentre, gli avvocati del comitato sono pronti ad assistere i soci gratuitamente per far fronte a questa grave problematica che sta affliggendo il nostro Paese. Infatti, il Comitato ribadisce che “a partire dal 1° gennaio 2014 fino al 5 febbraio 2014, questa amara realtà che ci troviamo a fronteggiare, ha già fatto 79 vittime. Definire questo scempio “civiltà” è davvero abnorme!”
Eleonora Boccuni