TORRE OVO (Marina di Torricella). Un automobilista investe un cane e fugge via

TORRE OVO (Marina di Torricella).  Un automobilista investe un cane e fugge via

Immediati i soccorsi di primo intervento per tamponare le ferite del povero animale

L’altra sera mentre il signor V.G. come suo solito transitava nei pressi della pista ciclabile del lungomare un’auto a velocità  sostenuta  ha investito uno dei suoi tanti “amici a quattro zampe”  e tra i tanti villeggianti che avevano assistito  all’incidente, si è scatenata una vera e propria gara di solidarietà nel prestare le prime cure al povero animale. I Vigili Urbani di Torricella intervenuti immediatamente sul posto, hanno provveduto a chiedere l’intervento del Veterinario di turno Dr. Francesco Marzo dell’ ASL di Grottaglie il quale, coadiuvato dagli assistenti Tecnici signori Sebastiano Polimeno e Giuseppe Greco, dopo averlo fatto trasportare presso il “Consorzio tutela e prevenzione  randagismo” del Comune di Lizzano, gli ha applicato diversi punti di sutura alla zampa che presentava una profonda ferita lacero contusa dalla quale aveva perso molto sangue.

Nella stessa serata è stato trasferito a Francavilla Fontana (BR) presso la clinica del Dr. Di Lena (convenzionata con l’ASL) dove è stato sottoposto prima a radiografie e poi per sopravvenute complicazioni  portato in  “terapia intensiva” sotto l’attento e continuo controllo del Dr. Di Lena e del Dr. Marzo dell’ ASL di Grottaglie.

Il mattino seguente alle ore 05,30 il povero animale è morto a causa di una micro emorragia dovuta allo spappolamento della milza perforata da una costola rotta a causa dell’impatto con l’auto. Certamente questa non è una “storia a lieto fine” così come non è una “bella storia” quella di Vittorio G. del quale in questi anni mi sono interessato più volte.

Vittorio ha bisogno di essere aiutato, e non mi stancherò di ripeterlo!

Emblematico e sconcertante quanto accaduto nell’agosto dell’anno scorso quando a seguito di molteplici segnalazioni riportatomi dai villeggianti di Via delle Foche e delle vie limitrofe  che  lamentavano la percezione di odori nauseabondi, e a successive verifiche  da me effettuate da un terrazzo adiacente “all’abitazione rudere” (occupata per 365 giorni l’anno dal cinquantaseienne che percepisce una pensione di invalidità di circa 280,00 euri mensili, sprovvista di servizi igienici, energia elettrica, acqua corrente, porte e infissi e per arredamento una brandina con un lercio materasso che divide con i suoi unici amici cani)  constatavo che nel suo orto vi erano due carcasse di cani in stato di avanzata  decomposizione. Provvedevo a  denunciare alle autorità competenti (Sindaco, Carabinieri, P.M.  di Torricella e ASL Ufficio Sanitario dell’ ASL di Manduria) la  grave situazione igienico sanitaria venutasi a determinare, e in seguito all’immediato sopralluogo congiunto effettuato dal personale tecnico sanitario dell’ ASL di Manduria, dai Vigili Urbani e dai Carabnieri della Stazione di Torricella, oltre alla presenza dei cani randagi (vivi e morti) veniva  accertata la “sporcizia diffusa” all’interno e all’esterno del fabbricato e quant’altro da me denunciato. L’ASL dipartimento TA di Manduria, al fine di evitare ulteriori inconvenienti all’igiene pubblica e all’ambiente, con propria nota invitava il Sindaco ad emettere certificazione di inabitabilità del fabbricato, ordinanza di sgombero ecc..

Nei giorni successivi il Sindaco Dr. Emidio De Pascale con propria ordinanza n. 24 del 24 agosto 2013 indirizzata al Galeone Vittorio e ai suoi quattro fratelli comproprietari dell’immobile (3 dei quali vivono in Lombardia) avente per oggetto “rimozione di di rifiuti, disinfestazione e sgombero, inabilità e chiusura dell’immobile” nel TERMINE PERENTORIO di giorni quindici dal ricevimento dell’ Ordinanza, con l’avvertimento ch: “in caso di inottemperanza  si procederà in danno con conseguente addebito delle spese da sostenersi, autorizzando sin da ora il Responsabile del Servizio Comandante P.M: che procederà a tanto previa individuazione di una ditta specializzata”;

Nell’immediatezza uno dei fratelli (l’unico che risiede nel Comune di Sava) a proprie spese e con grandi sacrifici, si attivò a bonificare l’abitazione e tutta l’area circostante ma a distanza di pochi mesi tutto ritornò come prima.

 Prima dell’inizio dell’attuale stagione balneare, scaduto abbondantemente il termine “perentoriodei 15 giorni senza che ne la proprietà del fabbricato e tanto meno l’Amministrazione Comunale di Torricella  avesse  provveduto a rendere esecutiva l’ Ordinanza, visto il persistere della situazione di degrado, nel maggio del 2014 tramite il Nucleo Mobile della Tenenza di Manduria presentavo un Esposto/Denuncia alla Procura della Repubblica di Taranto chiedendo l’apertura di un’ indagine  per verificare eventuali estremi di reato da perseguire penalmente.

Nel frattempo Vittorio ha continuato a  convivere con i suoi  randagi per i quali  gruppi di ciclisti in transito a Torre Ovo lamentavano di aver subito aggressioni così come aumentavano le lamentele dei proprietari delle residenze estive obbligate a non far uscire i propri bambini per paura che potessero essere aggrediti. Altro Esposto inoltrato al Sindaco che, con propria Ordinanza del 15 maggio 2014 n. 15, ai fini della “sicurezza e dell’igiene pubblica”  ordinava con “effetto immediato”  e con l’ausilio del Dipartimento di Prevenzione Servizio Veterinario di Manduria, l’accalappiamento e il ricovero presso il Consorzio di tutela e prevenzione Randagismo dei “circa 9 cani randagi aggressivi” che stazionavano in Via Delle Foche.

A ieri sera prima dell’investimento del cane poi deceduto durante la notte, i cani che si accompagnavano a Vittorio erano 4 quindi dei circa 9 allo stato attuale risultano ricoverati solo 4 cuccioli mentre i cani di grossa taglia si accompagnano ancora a Vittorio girovagando per il centro di Torre Ovo sino giungere in spiaggia tra gli ombrelloni e spesso anche in mare tra i bagnanti.

Se le ordinanze hanno un senso vanno attuate e se quell’ordinanza di ricovero  presso la struttura di Lizzano fosse stata attuata, certamente il cane investito ieri sera sarebbe ancora vivo!. Vivere da  “randagi” non è auspicabile per nessuno, un tetto sotto il quale ripararsi dalle intemperie, un pasto sicuro e un’assistenza sanitaria anche veterinaria, dovrebbe essere un diritto per ogni essere che si rispetti, che sia animale o uomo non cambia nulla!

Mimmo CARRIERI   

  

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