SAVA. Mega fari pubblici a volontà. Ma apposta apposta su alcune abitazioni!
Sono tantissime le indicazioni dei lettori su questa “grazia”. Ecco, per ora, Via Creta
Tante, ma davvero tante sono le indicazioni dei lettori del nostro giornale sui fari collocati ai pali della luce pubblica che illumina, caso strano, alcune abitazioni. Consumo energetico che viene pagato dal nostro Comune, su tutto. Ma cerchiamo di capire il perché questi fari “illuminanti”, presumibilmente di circa 20 mila watt, vengono collocati e decisi da chi. Per prassi l’utente che vede la sua abitazione al buio, in mancanza della luce pubblica, ha il sacrosanto diritto di rivolgersi presso gli uffici comunali, vigili urbani o ufficio manutenzione per segnalare un problema.
I più furbi, invece, si rivolgono direttamente all’amministratore e d’incanto ottengono la “grazia”. Sia la chiusura di una buca davanti alla propria abitazione e sia la collocazione di un megafaro di fronte la propria casa, magari non avendone manco necessariamente bisogno a scapito di qualche abitazione che la luce la vede solo di giorno. Bruttissima abitudine del savese questa. Ma, abitudine, che ha fato cavalcare bene, molto bene, su quest’onda l’amministratore clientelare che in campagna elettorale bussa all’abitazione del “graziato” per ricordargli la grazia “ricevuta”. Da oltre dieci anni che questo giornale esiste, per molti sarebbe stato meglio che non fosse mai esistito, siamo arrivati al punto che non ci stupiamo più di niente. Ma niente per davvero! Solo una citazione il lettore mi permetta e poi passo all’oggetto dell’articolo.
Questo caso è grottesco, ma grottesco per davvero. Circa sette anni fa ad una traversa alla Via per Lizzano, denominata con il nome di un lago, ci furono due fratelli che avevano le abitazioni attaccate. Una ad angolo e l’altra adiacente. Di questi due fratelli uno aveva votato, e prodigato anche, per la coalizione che vinse qualche anno prima la competizione elettorale. L’altro fratello, invece, aveva votato la coalizione avversa e che risultò sconfitta all’urna.
Da premettere che entrambi i fratelli avevano un buon rapporto e che non c’era nessun astio tra di loro e che entrambi, alla stessa data di alcuni anni prima, avevano fatto assieme la domanda per l’allacciamento al gas metano. Ironia della sorte, davvero singolare, viene fatto lo scavo per allacciare il gas all’abitazione del fratello che aveva supportato la coalizione vincente alle elezioni. L’altro fratello si rallegra, lì per lì, convinto che dopo il fratello tocca alla sua abitazione avere il gas di città. Finito lo scavo e fatto l’allacciamento la Ditta incaricata dal Comune porta via tutto, chiude lo scavo e buonanotte ai suonatori. Stupore in assoluto per il fratello il quale, penalizzato per la mancata fornitura, provò in mille modi, davvero, quasi a supplicarli di fare alcuni metri di scavo in più per permettere anche a lui il servizio di città. Ma chè. Non ci fu verso. “Andate a parlare al Comune. E se il Comune ci autorizza lo facciamo”.
Morale della favola, dell’assurdo diciamo, un solo allacciamento e fatto a chi aveva supportato alla competizione elettorale la coalizione vincente. Oggi, ma in verità sono due anni e mezzo e già a metà mandato amministrativo, c’è un’amministrazione che, potenzialmente, era nata per combattere questa specie di “abusi”.
Andiamo ai megafari. Questi fari rappresentano un emergenza e non una stabilità, o meglio vengono messi in attesa di una sistemazione definitiva dei pali della luce pubblica. Tutti sappiamo che le periferie, tutte lo sono, del paese non sono sufficientemente illuminate e spesso alcune di esse risultano al buio totale. Ma vedere la loro collocazione risulta alquando parziale e discriminatorio nei confronti di chi sta al buio per davvero. Andiamo a Via Creta. Questa Via, pare più un vicolo in cui abita solo un nucleo familiare che tra l’altro non beneficia del megafaro (come dalle foto si evince, ndr), è l’ultima Via di Via Roma sulla sinistra, andando direzione della Contrada Agliano.
Da premettere che su Via Roma, appena nasce Via Creta, c’è già un faro “normale”, sufficiente al suo uso. E quindi i fari sono due: uno normale e l’altro mega. La domanda è sempre la solita: chi ha deciso questo? E prima di decidere questa applicazione nessuno fa un sopralluogo per accertarsi che, prima di Via Creta, ci sono altre priorità per la luce pubblica?
Una nota: l’assessore di sette anni fa è lo stesso di oggi!
In questo paese è arrivata l’ora di indignarci e di sdegnarci. Una volta per tutte e, ricordatelo sempre, che esempio lasceremo alle future generazioni sulle nostre pessime abitudini?
Giovanni Caforio