LECCE. Ex liceo Tito Schipa. L’eterno cantiere nel centro cittadino
La candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019 passi dalla fine dell’inerzia e da un vero rilancio degli emblemi della storia cittadina
Non ci sono scuse, né rimpalli di competenze, né patti di stabilità che tengano quando ci si candida a Capitale della Cultura Europea e gli emblemi della storia e della cultura di una città o di un’intera provincia vengono abbandonati a loro stessi, quasi a rappresentare il simbolo del fallimento di una politica e di istituzioni che appaiono troppo spesso impotenti di fronte all’incompiutezza di opere avviate e mai terminate ed allo scorrere del tempo.
Una delle rappresentazioni più eloquenti di questa situazione è l’ex liceo musicale “Tito Schipa”, un monumento a ridosso del centro storico cittadino che si affaccia su di uno dei viali più trafficati della città, viale dell’Università e che ormai da anni è cinto dalle decadenti recinzioni di un cantiere e malcelato da impalcature a tutt’altezza.
Un altro pugno nell’occhio per chi si trova a visitare la città che si candida a Capitale della Cultura Europea che per assunti problemi relativi al famigerato Patto di Stabilità sarebbe relegato nelle condizioni che tutti possono verificare, ma che non trovano alcuna giustificazione visto che sono oramai trascorsi oltre tre anni dall’avvio dei lavori che dovevano terminare il 27 agosto 2012, ossia ben due anni fa.
Sarà anche che forse per l’edificio non s’intravede uno scopo, quando ne potrebbe avere molteplici come quello di un museo della musica, dedicato proprio al celeberrimo tenore, sarà che l’amministrazione provinciale non trova un fine per sè alla luce della recente riforma, fatto sta che la comunità leccese non può più sottostare all’inerzia e ai continui rimpalli d'(in)competenze dei propri rappresentanti istituzionali, specie alla vigilia di appuntamenti che richiederebbero uno sforzo corale e realmente finalizzato al rilancio della propria terra.
Insomma, al di là delle molteplici segnalazioni dei cittadini che hanno portato alla nostra attenzione quest’ennesima “incompiuta”, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è ora per l’amministrazione cittadina leccese di suonare la carica e di sollecitare anche le altre istituzioni, perchè altrimenti la candidatura apparirebbe più come uno spot che come una reale intenzione di portare i riflettori di tutto un continente ed anche del mondo su di una delle più belle cittadine d’Europa.