Caso Ilva: Renzi e le sue “promesse da marinaio”

Caso Ilva: Renzi e le sue “promesse da marinaio”

Forfait del premier, ma la caparbietà dei pediatri tarantini non demorde

Urgenza e necessità creano un connubio perfetto che rimarca la gravità della situazione in cui versa la nostra amata Taranto. A pagarne le spese non è solo la città dal punto di vista ambientale, parliamo, dunque, di deturpazione paesaggistica, inquinamento atmosferico, emissioni che superano, persino, i livelli definiti “ammissibili”, polveri pesanti, sostanze che se, ancora rilasciate nell’ambiente, abolirebbero, in termini effettivi, la parola “biodegradabile”, poiché diverrebbe insolita dato che la si continua ad ignorare.

Ciò di cui vogliamo discutere con questo articolo è, invece, il comportamento che il premier Renzi sta assumendo nei confronti dei pediatri tarantini. Noncurante della situazione che, quotidianamente, i cittadini fronteggiano e provano sulla loro pelle, il premier rimane indifferente o, per meglio dire, inosservante delle emergenze di natura sanitaria e ambientale del capoluogo jonico, dovute agli insediamenti inquinanti dell’industria siderurgica “Ilva” che, nel corso degli anni, hanno permesso,soltanto, di aggravare e danneggiare la meravigliosa città dei due mari.

Considerando il fatto che tutto questo viene documentato, non solo con filmati o certificati scritti, ciò che riesce ad attribuire maggiore rilievo alla criticità della situazione è, indubbiamente, il tasso di mortalità non indifferente, al quale, purtroppo e malgrado la voluta ignoranza da parte dei capi ministeriali, non si riesce a dare maggiore risalto a livello nazionale. Ora, questi indici espressi in termini numerici che, solo a pronunciarli incutono timore, hanno “dato manforte” ai maggiori esponenti che hanno preso a cuore la situazione, assieme ai pediatri di Taranto che attendevano di essere ricevuti dallo stesso Renzi.

Questi ultimi, ovvero: Annamaria Moschetti dell’associazione culturale Pediatri Puglia e Basilicata, il Neonatologo responsabile della Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, Oronzo Forleo, ma, anche, il presidente dell’ Associazione Onlus Delfini e Neonati per la neonatologia Dora Tagliente, hanno scritto in una nota rivolta al premier, similari e codeste parole che, di seguito, riportiamo: “Il premier Matteo Renzi, pur avendo preso l’impegno durante la visita a Taranto del settembre scorso, non ha ancora risposto all’appello dei pediatri di Taranto, che chiedevano di incontrarlo per discutere dell’emergenza sanitaria e ambientale nel capoluogo jonico legata all’inquinamento dell’Ilva e degli altri insediamenti industriali”.

Naturalmente, la volontà di sottolineare l’urgenza e la necessità di essere ricevuti è stata una priorità assoluta, alla quale, il Capo del Governo, ha preferito, evidentemente, tralasciare, mettendo in disparte la salute di tutti i bambini residenti a Taranto e nei paesi limitrofi, facenti parte, ormai, della categoria delle “statistiche”, un pò come dei numeri che si sommano in seguito alle vicissitudini dovute all’egoismo d’interesse e commerciale!

Inutile dire quanto sia vergognoso uno scempio simile, dato che, la morale e il buon senso di un premier non dovrebbero, di certo, essere influenzate da una semplice e innocua contestazione ricevuta da parte dei cittadini jonici al momento della famosa “visita tarantina”.

Incontro, non l’unico, caratterizzato dall’assenza e l’indisponibilità del premier che, come accaduto per lo scorso 25 settembre, è stato annullato senza alcun tipo di preavviso.

Non parliamo di polemiche scaturite da video o da messe in onda su “Striscia la notizia”, ma di interventi che andrebbero fatti il più presto possibile, ai quali si dovrebbe attribuire la priorità assoluta. D’altronde, in questi casi, il futuro deve poter esistere, senza altri problemi aggiuntivi e, dato che i numeri registrati non hanno bisogno di spiegazioni alcune, i commenti, seppur considerati probatori a livello di umanità per l’ira intrinseca scaturita da certi atteggiamenti, sono quasi “superflui”.

Eleonora Boccuni

viv@voce

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