MONTEMESOLA. Esposto in Procura di 416 pagine avverso l’Amministrazione Punzi

MONTEMESOLA. Esposto in Procura di 416 pagine avverso  l’Amministrazione Punzi

416 pagine e 101 allegati. I “fatti” rilevati dal PdCI

Potremmo tranquillamente definirlo un maxi esposto, quello che il Partito dei Comunisti Italiani, sezione di Montemesola “Michele Sgobio”, presenterà alla Procura della Repubblica, avverso l’amministrazione comunale di Montemesola, guidata dalla maggioranza centrista di Vito Antonio Punzi.

Due corposi volumi, inerenti otto questioni, nelle quali, i componenti del circolo, attraverso il consigliere comunale all’opposizione Maurizio Romanazzo, avrebbero rilevato a loro detta, numerose illegittimità, se non addirittura, come spesso rimarcano, “illegalità”. Il tutto è stato presentato nel corso di una conferenza stampa, tenutasi presso la loro sezione ieri sera, alla presenza del segretario del circolo Raffaele Sgobio, e del consigliere comunale Maurizio Romanazzo.

“Ci sono degli atti, attuati da questa amministrazione comunale, la maggioranza che amministra il comune di Montemesola, che a nostro avviso sono a dir poco illegittimi, se non addirittura in qualche caso, io parlerei addirittura di illegalità” dichiara Raffaele Sgobio, motivando la convocazione della stampa. Aggiunge: “Nonostante l’opposizione fatta in consiglio comunale, attraverso il nostro consigliere Maurizio Romanazzo, e le varie segnalazioni fatte attraverso i manifesti e i comizi, la maggioranza dell’amministrazione comunale, evidentemente ha ritenuto di andare avanti per la sua strada senza preoccuparsi minimamente se gli atti potessero essere iniziati” e prosegue “Naturalmente, grazie al lavoro svolto da Maurizio Romanazzo, in qualità di consigliere comunale, abbiamo raccolto una serie di documenti che riassumono quelle che sono state le vicende relativamente ai vari punti.”

Dunque, due volumi enormi, e Maurizio Romanazzo, carte alla mano, espone le varie tematiche e le motivazioni per le quali, si è deciso di portarle all’attenzione della Procura della Repubblica. Romanazzo premette, che quanto segnalato nell’esposto – querela, scaturisce dal fatto che “non possiamo parlare più di illegittimità generatesi per inesperienza o per “incapacità” dell’amministrazione comunale, ma come abbiamo avuto modo di evidenziare anche pubblicamente nei comizi, secondo noi c’è un filo conduttore di opacità nel comportamento di questa amministrazione comunale” e prosegue “di conseguenza abbiamo deciso che non era più, soltanto sufficiente l’esposto del consigliere comunale, che comunque fa la sua parte in consiglio comunale, come istituzione, ecc, ma era necessaria una presa di posizione dei cittadini di Montemesola e quindi il direttivo della sezione del Partito dei Comunisti di Montemesola, ha deciso di sottoscrivere insieme questo esposto”.

Dunque un documento condiviso da tutto il direttivo, che ha sottoscritto in qualità di cittadini di Montemesola. L’esposto, come più volte precisato, chiede la verifica di eventuali illegalità, che se riscontrate, comportano contemporaneamente la denuncia. Tra i primi argomenti, spiccano i lavori inerenti la mensa scolastica. Se ricordate ne parlammo tempo fa sul nostro giornale. Con la precedente amministrazione Marangi, furono stanziati fondi dalla Regione Puglia, pari a 40 mila euro, per un centro polivalente per anziani. Fondi che all’epoca, non furono utilizzati, poiché l’ex sindaco Marangi non disponeva della somma di sua competenza da versare.

Romanazzo spiega, che l’amministrazione Punzi, ha tentato in qualsiasi modo di riutilizzare quei fondi comunicando alla Regione Puglia, di volerli utilizzare per l’adeguamento della mensa dell’asilo nido, struttura che a Montemesola non è mai esistita. “L’asilo nido sappiamo bene che a Montemesola non c’è, non c’è mai stato e non ci sarà. E’ stata una vicenda che ci ha visto coinvolti e che ha visto coinvolto anche il consigliere regionale Alfredo Cervellera di SEL” spiega Romanazzo “Alla fine i soldi si sono spesi, si è dato un appalto senza fare una gara, ma soltanto un affidamento diretto a una ditta di Montemesola, si è realizzato il lavoro, e il nido di Montemesola non esiste, non esisterà mai, anche perché nei piani dell’amministrazione che sono delineati nei bilanci di previsione non è citato alcun asilo nido, e adesso si fa un appalto, che è stato assegnato proprio ieri, un appalto ventennale per assegnare la mensa che è tornata ad essere di scuola materna ed elementare. Quindi non si parla più di asilo nido”.

Altra questione segnalata nell’esposto, riguarda l’appalto per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico. A tal proposito Romanazzo dichiara: “anche questa è una vicenda abbastanza oscura” denunciano il fatto che si è partiti con l’appaltare la realizzazione e la progettazione dell’impianto fotovoltaico su alcune aree del comune di Montemesola. Ad appalto realizzato ed assegnato, a dire di Romanazzo, si è deciso di cambiare i contenuti dell’appalto stesso variando le zone di destinazione, riducendo le aree sulle quali realizzare l’impianto fotovoltaico, riducendo di conseguenza, gli importi che la ditta ha dovuto versare sia in termini economici sia in termini di energia al comune di Montemesola. “Il tutto senza rifare assolutamente nessuna gara, nessun bando di gara, e continuando sulla strada che si era intrapresa”.

Ancora, tra le questioni evidenziate, quella inerente l’ufficio tecnico comunale. Qui la questione riguarda assunzioni realizzate all’interno dell’ufficio tecnico comunale, assunzioni, che a dire sempre del Romanazzo, sarebbero avvenute in difformità rispetto al bando con cui erano state bandite, cioè, come lo stesso testualmente spiega, “si è assunto un tecnico comunale a tempo part time, quando il bando era per l’assunzione di un tecnico comunale a tempo indeterminato. Una volta inserita questa persona, gli si è data la possibilità di fare un concorso per un trasferimento nel suo comune ovvero, Ginosa.” Secondo quanto afferma Romanazzo, il comune di Montemesola, avrebbe trasformato il contratto di questa persona a tempo indeterminato per permettergli di partecipare al concorso. In più, dopo aver ottenuto il trasferimento, gli sarebbe stata concessa una convenzione per lavorare al 50% del tempo, presso il comune di Montemesola.

“Oltre questo” aggiunge Maurizio Romanazzo “ci sono altre questioni all’interno dell’esposto che vengono fuori, ad esempio questa persona è il marito di una candidata con l’attuale sindaco di Ginosa. Nell’esposto noi citiamo anche gli atti del comune di Ginosa, perché ci siamo documentati rispetto a questa vicenda”.

Quarto punto, posto all’attenzione della Procura, un’autorizzazione per l’impianto riciclo rifiuti speciali, di una nota ditta tarantina. Romanazzo spiega che dopo tutti gli aspetti approfonditi, che hanno interessato la vicenda, sarebbe anche giunto da parte della Provincia di Taranto, il tentativo di revocare l’autorizzazione concessa alla suddetta ditta, sulla base di quanto le opposizioni avevano affermato in consiglio comunale.

Autorizzazione alla fine confermata, poiché la stessa ditta (sempre a detta di Romanazzo), avrebbe confermato un livello di produzione molto più basso rispetto a quello previsto. Romanazzo ancora dichiara, carte alla mano, “Fatto sta, che dietro questa vicenda sappiamo tutti che cosa c’è e nell’esposto è allegato anche il famoso verbale della Guardia di Finanza del quale noi siamo venuti in possesso ed è qui in questi atti”.

Quinto punto all’attenzione della Procura, lo smantellamento di impianti contenenti amianto dell’ex sito produttivo ALA – Fantini di Montemesola. “E’ una vicenda che sembra essersi chiusa nella più assoluta apatia da parte di tutti quanti, è una vicenda però per la quale noi abbiamo già presentato un esposto alla Procura della Repubblica, e che appunto riguarda lo smantellamento di impianti contenenti amianto, che è avvenuto fuori da qualsiasi norma e regola e senza che l’Amministrazione comunale sia mai intervenuta per chiedere chiarimenti alla ditta”. Ancora, si parla di Piano di lottizzazione zona C1.

A questo proposito Romanazzo, spiega che secondo loro, in questa questione si configura il reato di abuso d’ufficio, per quegli amministratori che hanno partecipato alla discussione sul piano, e che non avrebbero potuto farlo, in virtù del testo unico degli enti locali, che esclude dalla discussione tutti quegli amministratori che sono in qualche modo, personalmente o mezzo parenti e affini, coinvolti in termini di interessi.

Ancora nel maxi esposto, spunta la questione dell’acquisizione del passaggio pedonale Via Bellini/Parco Chyurlia: “questa è una delle ultime vicende, e basta dire soltanto che già nel 1995, già quel passaggio era stato acquisito dall’amministrazione comunale con un atto sottoscritto da tutte e due le parti. Nonostante questa documentazione, l’amministrazione comunale nuovamente viene fuori con l’ipotesi di acquisizione del passaggio e diritto di servitù del passaggio, concedendo in cambio alla proprietaria di poter realizzare una costruzione in deroga non ai regolamenti comunali, cosa impossibile ma che uno poteva anche ipotizzare, ma in deroga alle leggi del codice civile. Mi sembra una cosa evidentemente contraria alla legge.”

Infine, l’affitto dell’immobile ex scuola materna, in merito al quale, secondo Romanazzo, l’amministrazione avrebbe modificato il regolamento per gli affitti e la vendita degli immobili del comune, prevedendo la permanenza del bando all’albo per 30 giorni. Una contraddizione, secondo il consigliere, poiché quel bando è rimasto solo per 15 giorni. Tra l’altro, tra le tante cose, lo stesso evidenzia il fatto che l’allora segretaria comunale, si espresse con parere negativo circa la vicenda, per ben due volte.

“Guarda caso, un mese e mezzo dopo questa segretaria comunale viene mandata a casa e viene rimpiazzata con un altro segretario comunale che non ha niente da ridire su questo argomento.”

Ultima, in ordine di argomenti e di tempi, la questione TASI, per la quale i cittadini pagheranno il minimo, a causa della mancata presentazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze della delibera e del regolamento IUC. “Noi ci troviamo di fronte a un’amministrazione comunale che ha voluto in un primo momento tartassare i cittadini perché non sa come uscirsene da una questione che è quella del bilancio del comune. Ha realizzato un bilancio che a questo punto non si tiene in piedi per delle incapacità dell’amministrazione”.

Elena Ricci

viv@voce

Lascia un commento