TARANTO. “Igino Giordani. Etica e politica”

TARANTO. “Igino Giordani. Etica e politica”

L’A.I.G. organizza  due incontri per il 21 ottobre

Il giorno 21 ottobre 2014 presso l’ auditorium del Dipartimento Jonico di Sistemi Giuridici ed Economici , sito in via Duomo a Taranto alle ore 11,00 avrà luogo un incontro con i giovani sul tema dell’ etica nella politica. Introdurrà il Magnifico Rettore prof. Antonio Felice Uricchio, interverranno il prof. Alberto Lo Presti, direttore del Centro Igino Giordani di Rocca di Papa e docente della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino ed il prof. Ferdinando Parente, docente di diritto Privato della Università di Bari. Igino Giordani visse la sua esperienza politica ed il suo impegno di studioso della politica come una missione. Il tratto fondamentale del suo impegno è legato alla testimonianza ed alla crescita integrale dell’ uomo. Ha iniziato la sua attività politica nel 1920 con don Luigi Sturzo , amico e maestro , con cui condivise l’ entusiasmo e le idealità “popolari” all’ inizio dello stato liberale. Antifascista, evitò il confino solo perché mutilato di guerra, lavorò , esule in patria , presso la Biblioteca Vaticana, vivendo anni di resistenza morale e culturale al regime. Ancora nel pieno della guerra mondiale, Giordani opera a Roma con De Gasperi per preparare il ritorno alla democrazia.

Eletto alla costituente rifletteva: “Può un uomo politico esser santo? Può un santo esser politico? ” scriveva sul suo diario “Prova in te la soluzione ora che diventi uomo politico”.

Riflessione quanto mai attuale e necessaria per il bene comune.

Pensiamo che la vita del Giordani possa costituire per i nostri giovani un esempio di autenticità e di integrità morale e che la loro ricerca di ideali puri e legati alla crescita personale possa trovare in Lui delle risposte autentiche indicatrici di laboriosità e di entusiasmo.

Il giorno 21 ottobre 2014 presso l’ auditorium del Dipartimento Jonico di Sistemi Giuridici ed Economici , sito in via Duomo a Taranto alle ore 19,30 avrà luogo una serata dedicata a “Igino Giordani”, verrà proposta sia la sua vita che le sue opere, come stimolo ed esempio per il nostro quotidiano.

Il patrimonio intellettuale, politico e spirituale lasciato da Igino Giordani è utile per promuovere esperienze comunitarie in campo morale,sociale, culturale ed economico della città, affinchè si passi dalle attuali situazioni di impoverimento ad una vita ricca di opportunità, dal degrado ad una rinnovata sensibilità collettiva.

Sul filo conduttore del pensiero e della vita di Igino Giordani si intrecceranno brani musicali eseguiti da Gianluca Mortato (violino) e da Luca Basile (violoncello).

La serata è anche l’ opportunità di premiare quanti hanno partecipato alla seconda edizione del Concorso Fotografico Tàrde Nuève, contribuendo alla realizzazione del calendario del 2015.

Ribadiamo che lo scopo del concorso è stato quello di suscitare nei cittadini la consapevolezza dell’appartenenza alla propria città , a luoghi vissuti o dimenticati , per stimolare l’ identità culturale e storica partendo dal periodo che ha portato allo sviluppo della città nuova, Tàrde Nuève.

Segretario A.I.G. di Taranto

dott.ssa Rosaria Lo Savio Taranto 6 ottobre 2014

Taranto 74121 – via Emilia 3/b – C.F. 90177050730 – e-mail: amicidifoco@gmail.com– facebook: Tàrde Nuève -phone:3292624190 1/1

BIOGRAFIA ESSENZIALE

IGINO GIORDANI nacque a Tivoli (Roma) il 24 settembre 1894. Il padre muratore lo iniziò al lavoro manuale all’età di sette anni; lavoro cui sembrava destinato se non fosse stato aiutato da un benefattore a continuare gli studi.

Chiamato alle armi nel 1915, partecipò come ufficiale alla prima guerra mondiale: coerente con se stesso e i suoi ideali non sparò mai contro il nemico, e ferito gravemente in una rischiosa operazione militare, fu congedato con la medaglia d’argento.

Nel 1920 conobbe don Sturzo, che lo volle suo collaboratore al Partito Popolare e al settimanale del Partito “il Popolo Nuovo”. Laureatosi in lettere a Roma, di fronte all’ascesa autoritaria del fascismo Giordani condusse battaglie coraggiose sulle pagine del giornale ” I l Popolo” (1920-1925), anche in occasione del delitto Matteotti, e con una propria rivista Parte Guelfa (1925).

In quel periodo, per vivere fu costretto ad impegnarsi in diverse attività professionali e, in seguito alle restrizioni politiche, ad abbandonare l’insegnamento. Gli fu offerto così di recarsi negli Stati Uniti d’America per condurre studi da bibliotecario e al suo ritorno a Roma venne assunto presso la Biblioteca Vaticana (1928-1944).

Sposato con quattro figli da mantenere, ma anche in forza di una incomprimibile vocazione letteraria, fu scrittore e giornalista fecondissimo specialmente con la rivista vaticana Fides diretta per lunghi anni dal 1932 al 1962. Nel secondo dopoguerra fu chiamato a dirigere // Quotidiano (1944 – 1946) e // Popolo (1946 – 1947); fondò e diresse il settimanale La Via (1949 – 1953).

Fervido scrittore di libri (più di cento, alcuni dei quali ebbero più edizioni e furono tradotti in più lingue), migliaia di articoli (alenili anche su giornali e riviste estere: il Commonwealth di New York e il Novidades di Lisbona), qualche centinaio di opuscoli e saggi; scrìsse di patristica, apologetica, ascetica, agiografia, ecclesiologia, politica e anche narrativa. Si batté sempre per i grandi ideali dell’uomo: la liberta, la giustizia sociale, la pace. Per essi affrontò precisi impegni culturali e politici nella crisi del vecchio Stato liberale, nel travaglio 299 sotto il regime totalitario, e poi nella rinascente democrazia italiana.

Testimoniò con la vita e proclamò con i suoi scritti realtà ecclesiali con cui precorreva alcuni contenuti del Concilio Vaticano II.

Eletto, nelle liste della Democrazia Cristiana, prima alla Assemblea costituente e poi alla Camera dei Deputati, dal 1946 al 1953, continuò a impegnarsi per i suoi ideali, primo fra tutti la pace e la fraternità tra i popoli e il “dialogo” con i non credenti.

Nel settembre del 1948 incontrò Chiara Lubich. Colpito dalla forte spiritualità del Movimento dei Focolari, vi aderì subito, collaborando a metterne in luce alcuni aspetti sia interiori sia di socialità, tanto da essere considerato un cofondatore.

Dal 1959 al 1980 diresse il quindicinale Città Nuova. Dopo la morte della moglie, avvenuta nel 1974, andò a vivere nella comunità dei Focolari a Rocca di Papa, dove morì il 18 aprile 1980.

viv@voce

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