FRAGAGNANO. ANDRISANO: LA REGIONE TAGLIA I FONDI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO, UNICHE VITTIME I NOSTRI CITTADINI
Con nota indirizzata a tutti i Sindaci, l’ufficio del diritto allo studio della Regione Puglia, ha comunicato una riduzione sensibile delle somme destinate ai vari Comuni. Con delibera n. 1481 del 24.07.2012, lo stesso Ente aveva approvato il “Piano regionale per il riparto per il diritto allo studio per l’anno 2012” e gli interventi per le scuole dell’Infanzia paritarie senza fini di lucro, stabilendo così l’ammontare delle varie somme da ripartirsi sul territorio. Con una successiva deliberazione, la n. 1546 del 27.07.2012, la Regione stessa “ha posto vincoli di indisponibilità all’impegno su tutti gli stanziamenti di spesa del bilancio autonomo con una riduzione del 28,54%, stabilendo, altresì, la riduzione anche degli impegni prenotati con precedenti deliberazioni”.
I Comuni, alla luce di quanto deliberato dalla regione e di quanto comunicato con una nota ricevuta in questi giorni da tutte le amministrazioni locali, dovranno fare i conti con tale ridimensionamento dei fondi e dovranno provvedere contestualmente a mettere in atto una serie di adempimenti tecnico-burocratici per ridefinire all’interno dei propri bilanci la voce destinata a tali contributi.
Il Sindaco di Fragagnano, Lino Andrisano non ci sta ed esprime alcuni dubbi circa la motivazione fornita dagli uffici baresi. “Non è possibile partire dal decreto Legge 6 luglio 2012 che ha ridotto le risorse dovute dallo Stato alle regioni a statuto ordinario per trincerarsi dietro motivazioni di natura tecnica, privilegiando la salvaguardia degli equilibri di bilancio rispetto alla erogazione di fondi destinati a servizi per le categorie a cui dovrebbero essere rivolte le maggiori attenzioni da parte degli amministratori. Tali fondi, sottolinea Andrisano, sono indirizzati al servizio mensa, al servizio di trasporto ed alle facilitazioni di viaggio per tutti gli studenti che hanno requisiti”. “Le vittime di tali tagli sono esclusivamente i nostri cittadini utenti meno fortunati, i quali hanno reali necessità economiche, ai quali noi pubblici amministratori abbiamo il dovere di garantire la possibilità di istruirsi e formarsi”. “In questo caso, conclude il sindaco, la Regione ha preferito sacrificare questo capitolo di spesa, sovraccaricando i Comuni e gli amministratori locali di problemi. Inviterei, quindi, tutti i colleghi Sindaci a prendere in seria considerazione questa riflessione e l’Amministrazione regionale a rivedere seriamente la propria politica di investimenti che in un momento di difficoltà economica deve cercare di eliminare gli sprechi, privilegiando la tutela dei nostri figli che rappresentano il futuro della società ed ai quali non possiamo permetterci di fare torti”.