Salvare Taranto iniziando dai suoi bambini

Salvare Taranto iniziando dai suoi bambini

Presentata la rete di biblioteche per l’infanzia “Nati per leggere”

“Nati per leggere” nasce a Boston nel 1989. Nasce per la precisione nei corridoi di un ospedale, dove su appositi tavolini, erano presenti libri per intrattenere i piccoli pazienti.

Questi libri sparivano di volta in volta, perché i bambini li portavano via per leggerli e rileggerli. Da allora, molti più libri furono lasciati appositamente nei corridoi, affinché i bambini continuassero a prenderli. Questo progetto, nato dalla stessa dedizione del bambino nei confronti della lettura, arriva in Italia nel 2000. Nel 2002 riceve invece nel patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali.

Oggi questa rete di biblioteche per l’infanzia, è stata presentata a Taranto, presso la biblioteca ‘Motolese’ del quartiere Tamburi, nell’ambito delle attività relative al Bibliopride 2014. Il tutto è avvenuto alla presenza della dottoressa Annamaria Moschetti, pediatra e referente provinciale di ACP (associazione culturale pediatri) per il progetto “Nati per leggere”; Agnese Giandomenico, referente AIB, e l’assessore regionale Angela Barbanente. Dunque, a Taranto c’è bisogno di investire sui bambini, e ‘Nati per leggere’ è un primo passo.

La dottoressa Moschetti spiega come leggere un libro ad un bambino nel suo primo anno di vita, possa contribuire allo sviluppo cognitivo, che nel caso del quartiere Tamburi, è seriamente compromesso dalla presenza di sostanze neurotossiche dovute all’inquinamento ambientale.

I bambini del quartiere Tamburi non hanno uno spazio sano in cui giocare, poiché come spiega sempre la Moschetti, tutto ciò che non è pavimentato è contaminato da sostanze altamente cancerogene. Dunque, il pediatra, per favorire lo sviluppo cognitivo del piccolo paziente, deve necessariamente dotare il suo studio di libri per bambini.

Il progetto ‘nati per leggere’, è rivolto a fanciulli di età compresa tra i sei mesi e i sei anni. Si inizia dalla tenera età. I genitori che leggono un libro al loro figlio piccolo, contribuiranno a renderlo uno scolaro preparato, senza alcuna difficoltà nella lettura e con un ricco vocabolario. Ciò contribuirà inoltre ad eliminare diseguaglianze e deprivazione sociale, che attualmente interessano il quartiere in questione.

Investire sui bambini significa investire nel futuro e salvaguardare il capitale umano, che a Taranto si sta distruggendo, come critica duramente la dottoressa Moschetti. “I terreni sui quali giocano i bambini sono contaminati. E gli abitanti di Statte e del quartiere Tamburi, hanno quantità di piombo nel sangue superiori – dichiara la dottoressa Moschetti – Vita e produzione non sono paragonabili. A Taranto nessun decreto per salvare i bambini, mentre si decreta per salvare la produzione”.

Il primo passo dunque, è iniziare a favorire lo sviluppo cognitivo dei bambini, e non c’è modo migliore di un buon libro. Ed è proprio a tal proposito che la dottoressa Annamaria Moschetti, da sempre attenta ai bambini di Taranto, chiede che la rete di biblioteche per l’infanzia a Taranto sia più robusta, e l’attivazione urgente di zone in cui i bambini possano giocare in serenità, senza il rischio di entrare in contatto, o di ritrovarsi sulla pelle, terreno contaminato da sostanze tossiche e cancerogene.

La Moschetti si collega a quanto detto dall’Unione Europea, ovvero che è importantissimo investire sull’infanzia. Nel caso di Taranto, oltre che importante è fondamentale, indispensabile.

Se questa città la si vuole salvare davvero, bisogna iniziare dai suoi figli.

Elena Ricci

viv@voce

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