LIZZANO. Il “Comitato spontaneo contro l’aumento delle tasse” chiede un incontro al primo cittadino
“Discutere insieme e concretizzare con proposte utili ai cittadini lizzanesi”
Dopo l’incontro tenutosi in aula consiliare, presso il Comune di Lizzano sito in Via Mazzini, avvenuto in data 16 ottobre c.a.; la neo-delegazione creatasi, proprio, in quest’occasione ha così deliberato e deciso di richiedere, attraverso una lettera redatta da uno dei consiglieri comunali, al sindaco di Lizzano, Dario Macripò, la possibilità di poter discutere,apertamente, di ciò che affligge il paese, in maniera tale da prendere provvedimenti, concreti e non aleatori, nei confronti dei cittadini e del paese.
Le tematiche che si evincono dalla lettura della presente sono quelle esplicate, a gran voce, durante la manifestazione e l’incontro svoltosi nella sede comunale. Tasse, mancanza di servizi, aliquote con cifre esorbitanti e la restante e negativa contingenza che affligge il piccolo comune jonico.
Al sindaco, però, non si rimprovera soltanto la negligenza e la noncuranza che nutre nei confronti del paese in cui vive e dei cittadini che, fiduciosamente, hanno riconfermato la sua carica amministrativa, ma, anche, la richiesta di addebito, rivolta ai corrispettivi consiglieri comunali: Cavallo, Lecce, Morelli e Donzello, “motivata” dal semplice fatto di aver “utilizzato” l’aula consiliare, senza, prima, aver ricevuto il consenso.
L’oggetto della lettera, redatta dalla segretaria comunale, fa da premessa alla somma richiesta che è pari a 50000 euro. E’, certamente, risaputo che il sindaco di Lizzano sia un rappresentante legale e che, quindi, in qualche modo utilizzi la sua conoscenza in materia giuridica a sua favore, ma che speculi, maggiormente, sui diritti e i doveri di informazione non è, sicuramente, un’ottima mossa da avvocato difensore.
La giurisdizione insegna che, solitamente, un reato è punibile in termini di legge, ma quando questo è inesistente, a pagarne le spese di questo “misfatto fantasma” sono, sicuramente, gli onesti cittadini!
Eleonora Boccuni