L’Ilva a rischio chiusura. Il gip Todisco scrive alla Procura

L’Ilva a rischio chiusura. Il gip Todisco scrive alla Procura

Per il magistrato continua l’attività illegale. Si va verso un nuovo sequestro, stavolta senza facoltà d’uso

Gli impianti inquinanti sono ancora sequestrati, con una facoltà d’uso concessa di fatto dall’intervento normativo dell’allora governo Monti. E, alla luce della mancanze nell’attuazione dell’Aia con valore di legge, il nuovo sequestro dell’Ilva sarà senza facoltà d’uso.

E’ la logica conseguenza della comunicazione che il gip Patrizia Todisco ha inviato alla Procura, riprendendo le conclusione dei custodi giudiziari degli impianti virtualmente sotto chiave, Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento.

Comunicazione resa pubblica sulla Gazzetta del Mezzogiono di oggi. Il report dei tre custodi apre lo porte ad uno scenario simile a quello del luglio 2012, quando scattò il primo sequestro. Oggi come allora, Ilva produrrebbe causando inquinamento e violando la legge vigente, non rispettando neppure quanto stabilito dalla Corte Costituzionale al momento di dare il via libera al primo decreto, poi diventato legge, “Salva Ilva”.

“La normativa – scrisse la Consulta – non prevede la continuazione pura e semplice dell’attività, alle medesime condizioni che avevano reso necessario l’intervento repressivo dell’autorità giudiziaria ma impone nuove condizioni, la cui osservanza deve essere continuamente controllata, con tutte le conseguenze giuridiche previste in generale dalle leggi vigenti per i comportamenti illecitamente lesivi della salute e dell’ambiente”.

Neppure le gestioni commissariali, Bondi e Gnudi, avrebbero rispettato il dettato della Corte. Continua lo slopping, continuano le emissioni non convogliate, continua l’inquinamento, secondo i custodi, e secondo il gip.

La palla, adesso, è alla Procura. Che deve decidere le prossime mosse, in ragione di quanto messo nero su bianco dalla dottoressa Todisco.

Il tutto mentre sullo sfondo rimane la complicata trattativa per la cessione dell’acciaieria al gruppo Arcelor Mittal, spettatore interessato di quanto accade. E di quanto accadrà.

FONTE
TARANTOBUONASERA.IT

viv@voce

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