LIZZANO. Lecce: ”Fondamentale il confronto con i cittadini”
Intervista al Capogruppo del PD, Antonio Lecce
Piazza riscaldata dalle dichiarazioni del sindaco Macripò …
“Preferirei non parlare del Sindaco Macripò, per un semplice motivo: alla favola che racconta, non ci crede più nessuno. Non entro nel merito delle opere pubbliche realizzate, sia perché non sono il frutto di una sua donazione alla comunità (la loro realizzazione è strettamente legata all’utilizzo di soldi pubblici), sia perché ogni suo intervento politico ha registrato, e continua a registrare, inadeguatezze, inefficienze,ritardi e criticità. Penso al “Muro di Berlino” innalzato in Piazza Matteotti, alla gincana di Largo Bino nel centro storico, alla pericolosità della rotatoria in Corso Europa e tanto altro ancora. Tutto questo perché: manca l’ascolto e il rapporto con i cittadini. Ed è proprio la mancanza di confronto con i cittadini che io imputo a questa Giunta e, quando gli sento dire che si sta operando con serietà, onestà e lealtà, non riesco proprio a capire perché, noi come opposizione, dobbiamo essere costretti a mettere in piedi una protesta per aprire il canale di dialogo con i Lizzanesi. Perché, si sappia, quell’incontro non lo ha chiesto Macripò”.
Ipotizziamo che lei fosse al posto di Macripò. Come si sarebbe comportato?
“ Se Lizzano facesse un selfie, emergerebbe un’immagine stanca, sfiduciata, rassegnata, l’immagine di un paese finito. Io avrei lavorato sulle potenzialità di Lizzano, sia dal punto di vista paesaggistico, sia dal punto di vista culturale. Il vero problema è la mancanza del senso di comunità, il sentirsi parte di un tutto che è fondamentale per un paese che vuole progredire. La politica, i partiti hanno sempre lavorato per dividere, mai per unire. Parlo di un’Amministrazione che guardi all’interesse collettivo e non a quello particolare. Lizzano ha bisogno di risolvere, al più presto, il problema dei contenziosi sia quelli dovuti a espropri che quelli relativi al randagismo e agli incidenti stradali, nominando l’avvocato unico, una convenzione che ci farebbe risparmiare un sacco di soldi. Stessa cosa per il randagismo: incentivare le adozioni stipulando una convenzione annuale con un veterinario locale per offrire, a tutti i cani del territorio, il servizio veterinario gratuito, così da garantire la salute e la sicurezza della cittadinanza. Infine, gli espropri: istituirei una commissione d’inchiesta ad hoc per verificare eventuali situazioni di lottizzazioni abusive. Sono cose semplici, concrete che eliminerebbero tanti sprechi. Non si fanno perché, come dicevo prima, si predilige l’interesse particolare. Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale il Sindaco si è dovuto assentare, per l’ennesima volta, per approvare un debito per un suo cugino (e ho detto tutto!). Quindi, una volta eliminati questi macigni che pesano sul bilancio comunale si possono fare tanti discorsi: la TASI, ad esempio, bisognerebbe farla pagare solo a chi i servizi li ha realmente, utilizzando quei soldi per estenderli a tutti; sulla TARI si può operare sanzionando, anzitutto, la ditta appaltante per tutte le inefficienze, esigendo l’applicazione integrale del capitolato d’appalto. Migliorare il servizio e aumentare la differenziata significa abbassare le tasse. Ci sarebbe tanto di cui parlare: come il PIRT della fascia costiera, la realizzazione di un’isola ecologica, porsi nella logica lungimirante dei rifiuti zero, creare alleanze con i comuni limitrofi (come hanno fatto Torricella e Maruggio che si sono unite in una prospettiva di sviluppo commerciale e culturale, si parla della realizzazione di una sede Universitaria). Tutte queste rappresenterebbero davvero un’opportunità per i Lizzanesi che vogliono investire sul proprio territorio, tutto ciò è, invece, fermo a causa degli interessi di parte”.
Reduce dalla Leopolda di Firenze: con che bagaglio è tornato a Lizzano?
“La Leopolda è molto più di un evento. È il modo nuovo di stare nella società: il futuro. È il nuovo modo di stare in un partito. La società è cambiata, i cittadini del mondo sono cambiati, se solo pensiamo che un ragazzo a 14 anni ha a disposizione, con un semplice click, le stesse informazioni che un Presidente di uno Stato avanzato aveva 15 anni fa, capiamo subito che la società oggi è più informata, consapevole e vuole far parte delle scelte che riguardano il proprio futuro. La Leopolda è tutto questo: è sedersi intorno a un tavolo, anche da semplice cittadino non iscritto al PD, e discutere direttamente con il Ministro su come affrontare i problemi e come cambiare il Paese. Senza intermediazioni, questa è la novità: istituzioni e cittadini, operai e imprenditori, studenti e liberi professionisti, commercianti, artigiani e consulenti. Per dire che questo Paese cambia se stiamo tutti dalla stessa parte. Io ho partecipato a un tavolo ambiente e ho avuto una sensazione su tutte: far parte di una comunità”.
Definita “una convention politica che, però, non è politica” …
“La Leopolda è soprattutto politica. È il mettere, al centro della nostra vita, la politica come l’arte di scegliere, con la consapevolezza che il frutto delle nostre scelte ricadranno sulla nostra generazione e su quelle future. C’è un cambio di prospettiva entusiasmante in tutto questo e nella consapevolezza che ognuno di noi è una risorsa; è l’impresa di se stesso e nel realizzare i propri sogni non c’è solo la soddisfazione di esserci riusciti, ma, anche, la presa di coscienza che questo ha portato un contributo a tutti. Se questa non è politica …”.
Eleonora Boccuni