MANDURIA. Il cimitero comunale e le barriere architettoniche
La rabbia composta di una mamma
Ieri mattina sono stato contattato da una signora di Manduria mamma di una bambina di 12 anni costretta sulla sedia a rotelle la quale ha voluto esprimermi tutta la sua indignazione nei confronti di chi per compiti istituzionali dovrebbero maggiormente interessarsi dei problemi dei diversamente abili.
La signora in questione insieme alla bambina (che vuole mantenere l’anonimato) recatasi al Cimitero per commemorare i propri defunti, giunta in prossimità del viale che porta al cimitero, ha trovato la strada sbarrata dalle transenne a da due vigili quindi, dopo aver parcheggiato l’auto ai bordi della carreggiata esterna al viale, percorrendo circa 300 metri, giunta d’avanti all’ingresso dell’area cimiteriale (dove non si sa per quale motivo vi erano parcheggiate diverse auto), non essendoci uno scivolo per il passaggio della sedia a rotelle, ha dovuto chiamare aiuto per trasportare (e poi riscendere) la bambina in carrozzella in cima alla scalinata.
La signora indignata da tale situazione, garbatamente si è limitata a commentare: “E’ mai possibile che nell’anno 2014 ancora debba essere negato il diritto alla libertà di movimento in piena sicurezza?”
E allora signori amministratori, mettetevi una mano alla coscienza e andate incontro a coloro che non per scelta ma perché “qualcuno” ha voluto che fossero “diversamente abili” e abbattete le barriere architettoniche.
Se ciò dovesse accadere vi farebbe molto onore e tante mamme come la signora di questa mattina vi sarebbero riconoscenti.
Mimmo CARRIERI