Sava. Arci Calypso. Concerto degli INCOMODO, “Un po’ di silenzio”

Sava. Arci Calypso. Concerto degli INCOMODO,  “Un po’ di silenzio”

Oggi 8 novembre alle ore 22,00 Via Macello 1

Gli INCOMODO arrivano direttamente da Lecce per calcare, Sabato 8 novembre, il palco dell’Arci Calypso di Sava, e « ci faranno viaggiare in una cadillac rossa per il deserto americano negli anni ’70 », presentando, per la prima volta in territorio tarantino, il loro album d’esordio: “Un po’ di silenzio”, venuto alla luce nel 2013 e composto da undici tracce lo-Fi che, nei brani più spinti, attingono al punk statunitense degli anni ’80, come la title track che è stata definita «un pogo continuo servendo Ministri e Foo Fighters nello stesso piatto » (www.rock.it).

Il gruppo degli INCOMODO, nato nel 2007 da un’idea di Federico Calò, raggiunge nel 2013  l’attuale line up composta da Federico Calò (chitarra e voce), Roberto Civino (chitarra e cori), Mirko Alfieri (batteria, percussioni e cori) e incide il primo album “Un po’ di silenzio” (distribuito con licenza Creative Commons by-nc-nd).

Nel 2014 gli Incomodo rientrano tra le 8 band della provincia di Lecce selezionate per partecipare all’Arezzo Wave Love Festival. Nello stesso anno il brano “Sensi di colpa” entra a far parte della Indie Music Like. Nell’estate del 2014 partecipano al Woody Groove Festival risultando tra le band vincitrici del concorso.

Dopo anni passati a suonare sui palchi italiani, come alternative rock band,il loro sound, di sapore internazionale, fatto di sonorità forti e “rumorosamente dolorose”, si carica di atmosfere grunge e psyco-blues, giocate tra giri di basso, batterie e chitarre “parlanti”, approdando ad una definizione sempre più accurata della loro musica, suonata per arrecare volutamente sensazioni di fastidio o disagio, evocate dal nome stesso della band pugliese.

I testi invece sono rigorosamente in italiano e parlano della società contemporanea e delle sue ataviche contraddizioni, eternamente divorata dall’eterno conflitto tra istinto e ragione, invitando a ridurre il superfluo che circonda ogni cosa concentrandosi piuttosto sulle relazioni umane.

E come scrive Raffaele Rossi su Rock.it, «Gli Incomodo viaggiano in una cadillac rossa per il deserto americano negli anni ’70 (“Sai,ti dirò”) per poi distruggerla a suon di chitarre, basso e batteria portando in salvo dalle macerie solamente un piccolo bonsai di punk tirato (“Miyagi Little’s Tree”)».


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