MANDURIA. Diffida contro l’Arneo per l’ecomostro sul Chidro

MANDURIA. Diffida contro l’Arneo per l’ecomostro sul Chidro

Firmata l’ordinanza dal sindaco

A seguito del rapporto della Asl con il quale è stato diffidato il consorzio di bonifica Arneo a procedere alla messa in sicurezza e bonifica dell’impianto in stato di degrado che sovrasta il  fiume Chidro, il sindaco Roberto Massafra ha emesso ieri stesso un’ordinanza, con la quale diffida a provvedere sollecitamente alle rispettive incombenze.

Pertanto, il sindaco invita  diffida l’Arneo a procedere immediatamente ai sensi dell’art. 192 c. 3 del Dlgs 152/2006, alla rimozione, all’avvio a recupero e allo smaltimento dei rifiuti e al ripristino dello stato dei luoghi, nel perentorio termine di 30 giorni dalla data di notifica dell’atto.

Nel contempo, rientrante l’area del Chidro nell’ambito della Riserva Naturale, il direttore della stessa Alessandro Mariggiò, ha già preso contatti con il consorzio Arneo, con il quale ha già stabilito un certo intervento relativo alla rimozione dei grossi silos, pratica questa che dovrebbe essere eseguita da una ditta specializzata. Si ricorda per l’occasione che su quell’area, tantissimi  anni fa,  su volontà dell’Acquedotto Pugliese, il Consorzio di Bonifica dell’Arneo realizzò un impianto idrico –dissalatore, vero e proprio “ecomostro”,  chiaro esempio di spreco di denaro pubblico, mai utilizzato e ormai ridotto in totale  stato di abbandono dove la natura con la folta vegetazione fatta di erbacce infestanti sta prendendo il sopravvento sul cemento e su ciò che resta dei silos e carri ponti erosi dalla ruggine, porte in ferro e quadri elettrici asportati da ignoti.

Il totale degrado ambientale ed igienico sanitario e la mancanza dei più elementari accorgimenti di sistemi di sicurezza, derivanti da molteplici profondi anfratti sprovvisti di copertura, e dalla presenza di una massiccia colonia di piccioni che hanno trasformato gli interni di alcuni locali in una chiara fonte di degrado igienico sanitario, data la ormai impraticabilità del sito  a causa di massicci strati di escrementi di piccioni estremamente nocivi e pericolosi per la salute pubblica.

Gianluca Ceresio

Quotidiano di Puglia del 12 dicembre 2014

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