Taranto. BONELLI RISPONDE A COSA

Taranto. BONELLI RISPONDE A COSA

Nota stampa. “PROCURATO ALLARME ? ASSESSORE COSA E’ IN BUONA COMPAGNIA DELL’EX MINISTRO CLINI. MA TRIBUNALE ROMA HA DATO RAGIONE A ME”

Il Sindaco di Taranto Ippazio Stefano che non ha argomenti per rispondere fa rispondere ai suoi fedelissimi. Il sindaco non dice alla città perché non recepisce negli strumenti urbanistici la direttiva Seveso e il DM 9 maggio 2001 per evitare che un altro disastro cada sulla testa dei tarantini ovvero il progetto Tempa Rossa.

Come nel caso Ilva propone documenti, delibere e ordinanze che poi vengono sistematicamente bocciate. Urla alla città che vuole fermare Tempa Rossa ma non fa la cosa che è in suo potere fare: recepire la direttiva Seveso. Perché non lo fa? L’assessore Cosa nel suo comunicato contro di me si improvvisa epidemiologo. Ricordo che i dati che ho fornito insieme a Peacelink mi sono stati dati dall’ASL TA e  avuti solo dopo una diffida.

I dati così come sono stati inviati dalla Asl Ta li abbiamo resi pubblici. Nella conferenza stampa siamo stati noi a precisare che i codici 048 non sono dati epidemiologici ma sanitari. Sono dati sanitari  perché derivano dalle richieste di esenzione dal ticket per i malati di tumore e sulla base anche di quei dati che si costruisce la programmazione sanitaria della città. Ma a Taranto hanno anche levato il trasporto oncologico oltre al resto delle strutture sanitarie. Ma come si fa a definire un dato amministrativo una richiesta che riguarda la vita  di una persona !!! 

L’assessore Cosa mi ha accusato di grave procurato allarme sociale !!!!    Anche lui da oggi è in buona compagnia . Infatti nel settembre del 2012 l’allora ministro dell’Ambiente Corrado Clini mi accusò di procurato allarme e falsificazione di dati per aver diffuso i dati sulla mortalità a Taranto e per questo mi denunciò alla procura di Roma. Ho vinto io la denuncia è stata archiviata perchè non ci fu né procurato allarme e tantomeno falsificazione.  Il ministero della Sanità infatti dopo un mese dalla mia conferenza stampa confermò i dati che avevamo reso pubblici.

Non poteva fare diversamente il ministero semplicemente perché i dati forniti erano veri. Se vuole l’assessore Cosa, io lo voglio, possiamo vederci in Tribunale  e vedere se è vero che ho  procurato un grave allarme sociale perché la sua accusa nei miei confronti è grave e lesiva della mia immagine.

Quanto al minimizzare ricordo che il sindaco Stefano il leader del suo partito SDS, nell’ottobre del 2011 alla rivista Il Ponte a pag.19 diceva “Mi complimento per gli sforzi e i risultati ottenuti da Ilva. Attraverso i recenti dati clinici che ci giungono dalle Asl territoriali, emergono dati confortanti in relazioni alle malattie più gravi, patologie che non risultano in aumento, anche grazie al miglioramento dell’ambiente e della qualità dell’aria “ Ecco il leader della minimizzazione : il sindaco Stefano.

Passiamo quindi alla ASL di TA che sarà un aspetto che andrà approfondito. Com’è possibile che la ASL nel 2011 parlava di dati sanitari confortanti, a dire del sindaco, quando invece la Procura della Repubblica di Taranto e poi le indagini epidemiologiche hanno dimostrato il disastro sanitario di Taranto? Perché la ASL TA parlava di dati confortanti nel 2011 quando era esattamente il contrario ?

Secondo l’assessore Cosa io sarei il responsabile dell’affondamento dell’immagine della città. Stupefacente dichiarazione ! Sarei io il problema dei problemi di Taranto, non la diossina e non quella politica corrotta che doveva tutelare la salute dei cittadini tarantini.

Poi c’è quella politica tarantina trasversale, che prima dell’inchiesta della procura, diceva che a Taranto andava tutto bene, che l’inquinamento era diminuito. Inaccettabile sentire nelle intercettazioni telefoniche il sindaco di una città conversare confidenzialmente  con l’imputato Girolamo Archinà se fare e come fare l’ordinanza su Ilva.

Ma l’assessore Cosa quali lezioni di etica vuole darmi ? Quelle lezioni le faccia all’interno del suo partito e ne parli con il  sindaco. Guardate le vostre gravi responsabilità politiche passate e presneti di fronte al dramma che vive Taranto.

Angelo Bonelli

Consigliere comunale Verdi per Taranto Respira

Coportavoce nazionale dei Verdi

 

viv@voce

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