FRAGAGNANO. Ma quale normativa, in materiale ambientale, consente questo …

FRAGAGNANO. Ma quale normativa, in materiale ambientale, consente questo …

L’ex isola ecologica comunale continua ad essere una fonte di pericolo per la tutela della sicurezza e della salute pubblica

Un mio Esposto risalente al febbraio del 2014, presentato presso la Stazione dei Carabinieri di Fragagnano, ad oggi, a distanza di circa un anno, non ha sortito alcunché  anzi, l’area in questione, di proprietà comunale, che si estende per circa 3.000 mq. e che sarebbe dovuta essere un ‘ Isola Ecologica  progettata e realizzata dagli amministratori comunali per  dotare di un pubblico servizio la comunità , giorno dopo giorno ha subito un ulteriore peggioramento a causa del dilagante degrado ambientale, igienico sanitario ed anche   pessimo impatto paesaggistico anche sotto il profilo del decoro urbano.

La struttura  in questione, da tempo abbandonata e quindi incustodita, nel settembre del 2012 e nel marzo del 2013 ha subito degli incendi(di probabile natura dolosa) di notevoli proporzioni per i quali fu necessario l’ intervento delle Squadre dei Vigili del Fuoco.  La conseguenza logica non può essere stata altra che, i fumi sprigionatesi dai  “materiali speciali e speciali pericolosi”, dati alle fiamme  e le ceneri cariche di  diossina  depositatesi al suolo, oltre ad  aver inquinato l’aria  hanno contaminato anche  il terreno.

In epoche successive ai due incendi e ad oggi, non mi risulta che gli amministratori comunali si siano  prodigati  affinché venisse  bonificato il sito  in modo tale  da garantire la sicurezza e la  tutelata  della salute dei propri cittadini. 

Tutt’ora all’interno dell’area sono  visibili un quantitativi enormi di “rifiuti pericolosi” (bruciati e non) accatastati sino a ridosso del cancello di ingresso e le condizioni di degrado derivante dallo stato di abbandono in cui versa la struttura  costituiscono un pericolo per la sicurezza e la salute della pubblica incolumità soprattutto quando, nei giorni di vento e pioggia,  le “particelle inquinanti” depositatesi sul terreno vengono disperse nell’aria.

 E’ bene ricordare che, le “acque reflue” derivanti dalle acque meteoriche, sono classificate  “rifiuti allo stato liquido” e in quanto tali rientrano nella “disciplina di cui alla parte IV del D.Lvo n.152/06 poiché, “il miscuglio di acque reflue domestiche, o di quelle cosiddette di “ruscellamento”(meteoriche di dilavamento, acque di lavaggio delle strade) provenienti da agglomerato,contengono varie sostanze microinquinanti contaminate da diverse tipologie di sostanze organiche e inorganiche pericolose per la salute e per l’ambiente.”

Appare evidente che…al fine di limitare i rischi sanitari e ambientali è indispensabile e improcrastinabile che “qualcuno”risponda alle urgenti esigenze  d’ordine sanitario e ambientale che la situazione richiede adottando tutti quei provvedimenti necessari alla rimozione delle cause che potrebbero incidere sulla salute dei cittadini che di tale situazione sono alquanto preoccupati.

Mimmo CARRIERI

viv@voce

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