CONTRAFFATTO IL PRIMITIVO DI MANDURIA

CONTRAFFATTO IL PRIMITIVO DI MANDURIA

Bersaglio dei contraffattori questa volta è proprio il Primitivo di Manduria prodotto  dal viticoltore salentino, che da tempo sta promuovendo la Puglia attraverso i suoi eccellenti vini

La contraffazione dei prodotti “Made in Italy” è una piaga che affligge l’economia italiana, provocando danni molto importanti alle aziende e a tutto l’indotto. L’ultimo caso di contraffazione riguarda un vino e anche il nome del suo produttore, Gianfranco Fino,che nel giro di pochi anni ha riscosso un grandissimo successo. Nel mirino dei contraffattori sono finiti non solo borse e scarpe, ultimamente le merci più “copiate” sono proprio i prodotti agroalimentari, che immediatamente rievocano nel nome l’idea del Made in Italy, che tanto attira la clientela straniera. Essere i migliori comporta come conseguenza l’essere immediatamente copiati, ma questo non può assolutamente inorgoglire perché i danni all’immagine e all’economia sono incalcolabili.

Simona Natale, moglie e “musa” di Gianfranco Fino, ha denunciato sui social network la falsa etichetta di Primitivo ritrovata, sembrerebbe, in Brasile: la rabbia è tanta, così com’è tanta la voglia di smascherare chi con questo malaffare distrugge la passione e il duro lavoro di un’azienda.

L’impresa vitivinicola di Gianfranco Fino ha ampliato in modo straordinario i propri confini d’espansione, arrivando a esportare il proprio concetto di “Made in Italy” in giro per il mondo.

Ho contattato Simona Natale e vi lascio immaginare l’amarezza e la rabbia che ho potuto riscontrare nelle sue parole. Il suo dolore si manifesta principalmente per il danno arrecato alla sua amata Puglia e a tutto il comparto vitivinicolo che si espone per fare di questo territorio un grande territorio, che giornalmente si prodiga per rendere questa regione virtuosa.

“E’ un problema serissimo, abbiamo già contattato la Guardia di Finanza e il Nucleo anticontraffazione affinchè si faccia luce su questa vicenda”  mi dice Simona, e poi singhiozzando prosegue“ Faccio un appello a tutti coloro che si dovessero  trovare con questa bottiglia di farcela pervenire,  andrei  a prenderla anche di persona”.

In questi anni sono stati  falsificati Gaja, Sassicaia, Solaia, Petrus e tanti altri “blasoni” dell’enologia italiana e mondiale.  Non dimentichiamo anche l’ultimo caso avvenuto  sempre in Puglia a discapito dell’azienda Taurino,  dove è stato falsificato il loro pregiatissimo negroamaro Patriglione .

Non ci resta auspicare  che le autorità competenti  facciano luce su questi incresciosi accadimenti e che vinca il vino di qualità e  la “fatica” di chi lavora seriamente e con impegno…

DAVIDE GANGI

FONTE

vinoway.com

 

viv@voce

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