ADOLESCENTI IN RETE

ADOLESCENTI  IN RETE

Un altro traguardo nella formazione degli adolescenti raggiunto dall’Associazione “Chiara Melle”

Si è concluso da pochi  il progetto “Adolescenti in rete” che l’Associazione “Chiara Melle” di Sava ha organizzato in collaborazione con l’istituto comprensivo di Veglie “Polo I”.

In totale sono stati realizzati sei incontri, tra novembre e gennaio, sia con gli studenti sia con le loro famiglie per discutere e illustrare quali sono i rischi e le risorse delle relazioni virtuali.

La particolare attenzione mostrata dall’istituto verso queste tematiche ed in particolare della sua preside la dott.ssa Daniela Savoia hanno spinto l’Associazione “Chiara Melle” a portare, per la prima volta al di fuori del territorio tarantino, questo progetto che è di fondamentale importanza per la formazione e la crescita degli adolescenti e per la quale l’associazione spende gran parte delle sue energie.

Nati e cresciuti nell’era digitale, molti ragazzi non hanno memoria di come si possa entrare in relazione con gli altri, divertirsi, apprendere senza l’ausilio degli strumenti multimediali. Il mondo dei social network offre loro tantissimi vantaggi ma allo stesso tempo nasconde innumerevoli insidie che molto spesso non sono note ai giovanissimi.

Per questo grazie agli interventi di illustri  esperti  come la dottoressa Annamaria Casaburi, giudice onorario del Tribunale dei minorenni di Lecce ed esperta in prevenzione del disagio giovanile, il dottor Eugenio Cantanna, ispettore Superiore della Polizia postale e la dottoressa Veronica Buccoliero, psicologa clinica e di comunità e psicoterapeuta, si è voluto  fornire ai ragazzi, in primis, ma anche ai genitori, agli insegnanti e a tutti coloro che hanno a che fare con gli adolescenti, informazioni utili sull’uso corretto dei social network e sui pericoli del mondo virtuale.

Tutti gli incontri, grazie alla grande professionalità dei relatori, sono stati di grande interesse come testimonia la vivace e sentita partecipazione dei ragazzi e la numerosa presenza delle loro famiglie. Questo  dimostra che se la famiglia, la scuola e le associazioni, lavorano in simbiosi si possono raggiungere risultati ambiziosi ma soprattutto si possono aiutare i nostri ragazzi nella loro formazione, accompagnarli nella loro crescita e guidarli verso i sani valori…proprio come quelli in cui Chiara credeva. 

 

viv@voce

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