GROTTAGLIE. Liberi tutti. Inaugurata la collettiva che va “Oltre…!”

GROTTAGLIE. Liberi tutti. Inaugurata  la collettiva che va “Oltre…!”

La mostra è stata inaugurata ieri sera

La collettiva di pittura “Oltre…!” , dove le tele degli “ospiti” della Casa Circondariale di Taranto sono dimostrazione di come l’uomo,  che vuole impegnarsi, imparare, migliorarsi ed esprimere i propri stati d’animo attraverso l’arte, ce la fa a riscattarsi, sarà esposta in casa “Utòpia”, l’associazione socio-culturale di Grottaglie fino al 28 febbraio 2015 dalle ore 18:30 alle 20:30 e la domenica anche dalle 10.30 alle 13. La mostra è stata inaugurata ieri sera, alla presenza dei soci Utòpia, di autorità civili e militari, tantissimi visitatori e loro: la Dott.ssa Stefania Baldassari (Direttrice della Casa Circondariale), il GIP Martino Rosati, il Dott. Augusto Bruschi e l’ex Preside del  Liceo Artistico “Lisippo” di Taranto Salvatore Montesardo.

Persone grandi, dal punto di vista professionale ed umano. Con grande umiltà e sensibilità hanno raccontato di come si svolge la vita all’interno della Casa Circondariale ed aneddoti di vita dei ragazzi che la occupano. Hanno aperto un mondo, sconosciuto ai più, che merita di essere conosciuto. Ci sono, all’interno delle carceri tante storie, a volte tragiche, di forte disagio, dove la normalità (fin dalla nascita) per alcuni esseri umani erano la solitudine e la violenza. Gente che ha sbagliato, che sta pagando e che non è diversa da nessuno.

Fa riflettere, per questo, la legge che vuole una sorta di divisione materiale tra la “società civile” e questa gente: le carceri sono situate tutte in zone sub-urbane. Lontano dai centri abitati, come avveniva in passato per i defunti che potevano portare, tramite la loro decomposizione, malattie o esalazioni cattive ai cittadini. Comprensibili i motivi di sicurezza ma, tranne per le Case di Massima Sicurezza, nelle quali scontano la loro pena grandi criminali, le Case Circondariali molto spesso ospitano gente solo con situazioni personali problematiche.

Gli ultimi. In merito a questo ha colpito il racconto del Gip Rosati circa un ragazzo di colore, detenuto, che in pieno inverno si era presentato innanzi a lui con abiti estivi. Braccia e gambe scoperte. “Come? non ha finito neppure di vestirsi?” domandò il gip , “guardi giudice, questo ragazzo con quelle robe è entrato, e solo quelle ha” fu la risposta. E questo dovrebbe bastare. C’è un mondo lì dentro, di speranza, di voglia di ricominciare, di dimostrare che la feccia della società è altra.

I ragazzi della Casa Circondariale studiano, dipingono (colpisce nei loro disegni la presenza dei colori giallo e celeste; sole e mare, elementi ricorrenti nella loro immaginazione), ripuliscono spiagge, gravine, restaurano chiese ed ancora altro per rendersi utili. Ma pochi lo sanno.  “Oltre…!”  le sbarre  ci sono la vita, e la società che, per motivi di utilità, convenienza e di pietà umana dovrebbe collaborare al loro reinserimento affinché chi esce non sia  spinto a tornare dentro. Un giorno quelle porte si apriranno per voi ragazzi, a noi il compito di accogliervi come possiamo. Liberi tutti: voi fisicamente, noi dai giudizi.

Si ringraziano tutti i presenti, gli sponsor, gli organizzatori, le autorità presenti e  Raffaella Caso (socia Utòpia) che, nel corso della serata,  ha interpretato, in maniera sentita e commovente, una poesia  sul mondo carcerario del Presidente Utòpia  Dott. Ciro Petrarulo, moderatore della serata.

Casa “Utòpia”, via San Francesco de Geronimo 53, borgo antico, Grottaglie.

Gabriella Miglietta

viv@voce

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