Un tuffo nelle leggende popolari: Lu Lauru e La Malombra
Chi ci crede più?
Eppure è sempre piacevole ricordare quelle credenze popolari che erano solo la giustificazione di eventi dovuti ad imperizia o malizia… “Lu Lauro”, cosa vi ricorda? Si, è proprio il dispettoso folletto che, si diceva, intrecciava la criniera dei cavalli e la loro coda o peggio ancora i capelli di bimbi e adulti; o ancora, faceva ammuffire i fichi messi a seccare sulle canne o faceva diventare aceto il vino. A volte, lo spiritello che si presentava per lo più di notte, si appoggiava sul petto del dormiente malcapitato impedendogli quasi di respirare.
Come si ovviava a questi disagi? Posizionando una scopa nelle stalle o ai piedi del letto, affinché lo gnomo si divertisse con essa e non con capelli, o cercando di togliergli il cappello. Ora, tutto questo fa solo sorridere, eppure erano in molti a crederci.
E la “malombra”? quell’entità astratta fatta di sola ombra con le sembianze umane? Eppure, in barba al mistero, c’è chi è pronto a giurare che si trattava solo di fedifraghi che, coperti da un lenzuolo (per ovvie ragioni di privacy), si trovavano costretti a saltare da una terrazza all’altra per non essere scoperti.
Tanti sono i racconti con queste due figure protagoniste. Ricordi di un passato, leggende popolari che ormai non si raccontano più.
Gabriella Miglietta