Taranto. “SAPERE È POTERE”

Taranto. “SAPERE È POTERE”

Le riflessioni degli studenti, del Comitato studentesco dell’Archita, dopo l’incontro con Rita Borsellino

 

“Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”

Parole di cui oggi, Rita Borsellino, si fa testimone. Una donna, settant’anni e una grande forza. Settant’anni che a quattr’occhi con i ragazzi delle scuole il giorno 13/02/2015 presso il Palazzo della Provincia, a Taranto, si annullano. E non ha più un’età, Rita.

E’ passato, presente, futuro. E’ ricordo, coraggio, speranza. Una donna, settant’anni e una grande voglia di fare. Con ventitré anni di incontri con i giovani di tutte le età, è lei stessa promotrice di un cambiamento che sostiene avverrà grazie alle nuove generazioni. Si ritiene infatti soddisfatta della mentalità e del prodotto che esce fuori dagli incontri nelle scuole.

Rita parla di Paolo, uno spirito libero, dell’amicizia con Giovanni Falcone, e parla del magistrato Borsellino, riservato ma sempre con il pensiero rivolto alla serenità dei suoi famigliari, della stretta collaborazione con il dottor Falcone, e alla fine rimane sempre Paolo. Rita parla dell’agenda scomparsa, del procuratore capo della Repubblica del Tribunale di Palermo Pietro Giammanco, della trattativa Stato-mafia.

La mafia che non è un anti-stato, ma uno Stato dentro lo Stato. La metamorfosi da una mafia stragista ad una mafia nascosta è stata immediata e scontata.

Basti pensare al passaggio dalla frase “Mafia? Quale mafia?” ai cori delle centinaia di migliaia di persone che urlavano “vigliacchi” al funerale del giudice Falcone, e le motivazioni di questa trasformazione risultano evidenti.

Opinione pubblica, il midollo da cui la mafia parassita succhia il sangue per sopravvivere. Consenso popolare, controllo della società. E quali le armi migliori se non politica ed economia? Soldi, potere, controllo. Un trinomio perfetto per mantenere il controllo dietro le quinte e dare lo spettacolo desiderato. E quindi addio tritolo, addio sparatorie, addio caos.

Meno si parla di mafia e mafiosi e meglio è. Meno si parla e meno la si conosce. Perché loro lo sanno, Rita l’ha detto, ma noi già sapevamo che “Solo chi conosce può scegliere”.

Caterina Nicolini

viv@voce

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