GROTTAGLIE. L’importanza del nutrizionismo e dell’osteopatia nella danza
Se ne è parlato durante un seminario organizzato dalla Asd Dejanira Ballet
L’importanza del nutrizionismo e dell’osteopatia nella danza, è stato il tema di un seminario organizzato dalla Asd Dejanira Ballet di Grottaglie. All’incontro, rivolto a tutti i soci della scuola, sono intervenuti il dott. Domenico Masella – osteopata – e il dott. Piero Labate – biologo nutrizionista.
Osteopata e nutrizionista sono due figure importanti in una scuola di danza. Ed è per questo che la maestra Dejanira D’Elia, organizza periodicamente per i suoi allievi e per le loro famiglie, seminari gratuiti inerenti i due argomenti.
L’osteopatia è un metodo terapeutico ideato da A.T. Still, basato sul principio secondo il quale il corpo è capace di fabbricare dei rimedi propri contro le malattie, quando le sue relazioni strutturali sono normali, la sua nutrizione è buona ed è inserito in un buon ambiente.
Partendo da questo concetto, l’osteopatia si rifà a quelli che sono i tre grandi principi enunciati dallo stesso Still alla metà dell’800: unità del corpo; la struttura governa la funzione; il ruolo dell’arteria è supremo.
«Se la struttura corporea è prevenuta da equilibri posturali – ha spiegato Masella – la funzione del corpo ne trae vantaggi. Importante per prevenire infortuni o disfunzioni è la corretta postura, che si ottiene attraverso il giusto uso del diaframma e il rinforzo muscolare».
Un assunto che può essere buono per tutti, ma che per sportivi e ballerini si rende necessario fare proprio.
«A differenza degli sportivi, però – ha evidenziato Masella – i ballerini con il corpo devono anche trasmettere emozioni. Per questo è ancora più importante rendere più fluido il corpo con esercizi propriocettivi. Esercizi che in fase preventiva possono migliorare la postura e prevenire gli infortuni».
Una preparazione che anche in caso di trauma, permette di rieducare i riflessi ed ottenere un controllo ottimale dell’organismo. La capacità propriocettiva, infatti, è una particolare sensibilità, grazie alla quale l’organismo ha la percezione di sé in rapporto al mondo esterno. La sensibilità propriocettiva, permette di sentire il movimento di un braccio o di una gamba anche quando gli occhi sono chiusi e consente al corpo di muoversi al meglio.
Determinante per il benessere di ogni ballerino è anche la sana alimentazione.
«Durante il primo incontro – ha detto Labate – abbiamo trattato la frammentazione molecolare (carboidrati, proteine, lipidi) tenendo conto dei dettami della dieta mediterranea. Nel secondo seminario, abbiamo invece fatto vedere ai ragazzi cos’è l’antropometria e la bioimpedenziometria: analisi qualitativa del corpo. Un argomento discusso più che altro in maniera da far capire cos’è la massa magra e la massa grassa. Concetti fondamentali da spiegare nelle scuole di danza, soprattutto perché spesso ci si trova difronte a problemi di anoressia o disturbi del comportamento alimentare. Il primo indice importante è l’indice di massa corporea (BMI), che ci dice in modo superficiale – perché limitato a peso ed altezza soltanto – se il soggetto è normopeso, sottopeso, sovrappeso, con obesità di primo, secondo o terzo livello. A cadenza mensile, poi, si dovrebbero prendere le quattro circonferenze – vita, fianchi, braccia e coscia – e con un bioimpedenziometro determinare la composizione corporea, cioè massa grassa, massa magra e acqua totale».
Seguendo una corretta alimentazione ed una dieta equilibrata, tali valori dovrebbero compensarsi.
«Questi corsi – ha ribadito la maestra di danza Dejanira D’Elia – sono fondamentali per la crescita umana e professionale di noi giovani. Un ballerino deve non solo saper muovere il proprio corpo, ma deve anche conoscere ed imparare a muoverlo e nutrirlo secondo quelli che sono i sani principi».
L’ufficio stampa
Anna Rita Palmisani
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