Non lavori in Bielorussia? Sei multato. Chi non svolge un’attività lucrativa deve pagare una multa, tra i “parassiti” anche le casalinghe
Si tratta di pagare 20 mensilità di minimo sindacale, equivalente a 3,6 milioni di rubli bielorussi. Il decreto presidenziale riguarda anche gli stranieri con la residenza permanente in Bielorussia
Il presidente bielorusso Lukashenko, “l’ultimo dittatore d’Europa” secondo l’amministrazione Usa, ha lanciato la sua controversa campagna contro il parassitismo, che in epoca sovietica era punito con il carcere. Aleksandr Lukashenko ha firmato infatti un decreto che introduce una multa per quanti non lavorano e quindi non pagano le tasse. Tra i “parassiti” osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” figurano anche le casalinghe.
Si tratta di pagare 20 mensilità di minimo sindacale, equivalente a 3,6 milioni di rubli bielorussi circa 223 euro. Gli evasori dovranno pagare una multa salata e rischiano perfino l’arresto con l’obbligo di svolgere lavori socialmente utili.
Il decreto presidenziale riguarda non solo i cittadini bielorussi, ma anche gli stranieri con la residenza permanente in Bielorussia e gli apolidi.
Sono esonerati dal pagamento i pensionati, i disabili, i minori, i lavoratori stagionali (che lavorano meno di 183 giorni l’anno) e anche i possessori di partita Iva, che però versano già contributi onerosi. “Coloro che non lavorano da nessuna parte, aveva affermato lo scorso autunno il presidente bielorusso, bisogna costringerli a lavorare con ogni mezzo”.