MANDURIA. Depuratore consortile. Un fiume umano attraversa la città e ribadisce il “NO ALLO SCARICO A MARE”
Domenica 19 aprile 2015. Piazza Garibaldi. 5.000 manifestanti a stretta difesa del proprio territorio
Dopo l’estate scorsa ad Avetrana, domenica sera a Manduria ha avuto luogo la manifestazione di protesta contro la costruzione del depuratore consortile con scarico a mare a Specchiarica. La manifestazione è stata organizzata dal Coordinamento Intercomunale che ha riunito tutte le realtà associative e partitiche oltre che i Comuni del territorio. I vari rappresentanti si sono susseguiti sul palco applauditi dai cittadini, solo i politici sono stati contestati, visto che proprio a causa della gestione politica questa vicenda del depuratore è andata avanti senza poter essere modificata o fermata.
Tutti sono fermamente convinti di dover impedire l’apertura del cantiere che potrebbe partire a breve.
Non solo. Le due amministrazioni, le associazioni ed i cittadini hanno studiato e proposto sistemi di depurazione alternativi ecosostenibili che consentirebbero di salvare il mare e tutto il delicato ecosistema del territorio. Ma tutto questo lavoro non è stato preso in considerazione da chi decide.
Invece il depuratore che l’Acquedotto Pugliese e la Regione Puglia hanno deciso di realizzare è un anacronistico ecomostro già fuorilegge prima di essere costruito, in quanto classificato in Tabella 1/2, in pratica un tritatutto che andrebbe a scaricare liquami fognari a 900 metri dalla riva.
Nonostante la Comunità Europea abbia messo al bando questa tipologia di depuratore, qui ne autorizza e sollecita la costruzione: c’è qualcosa che non quadra.
Ma questa non è l’unica cosa che non è chiara in questa faccenda: da anni i cittadini locali e gente che da ogni dove viene qui a passare le vacanze si chiedono come sia possibile nel 2015 sostenere questo progetto folle contro ogni logica di protezione del mare, di salvaguardia dell’ambiente, di rispetto democratico delle scelte dei cittadini.
Specchiarica, il sito prescelto per lo scarico a mare, è al centro fra due Riserve Naturali (Salina dei Monaci e Fiume Chidro) create proprio per proteggere il delicato ecosistema di questo ultimo tratto di costa dello Ionio ancora “selvaggio”, con tanto di chilometri di spiagge, dune e macchia mediterranea, saline che ospitano fenicotteri rosa, acque cristalline ricche di foreste di Poseidonia.
L’Urmo è il sito prescelto per la costruzione del mega-depuratore che dovrebbe servire Sava ed Avetrana: a meno di 2 km dal suddetto mare, qui immerse fra boschi e macchia mediterranea di rara bellezza, piccole case di vacanza ospitano un tranquillo turismo naturalista.
Tutto questo potrebbe essere irrimediabilmente distrutto da un tale depuratore con scarico a mare.
Questa è una RICCHEZZA che questo territorio non può permettersi di perdere, visto che turismo, agricoltura e pesca sono parte integrante dell’economia locale.
Non solo. Questa è una RICCHEZZA che nel 2015 il pianeta Terra non può perdere, perchè il MARE E’ DI TUTTI!
Chi lascerà compiere questo disastro ambientale è già colpevole per averlo solo pensato.