Suzuki richiama 2 milioni di auto. Rischio incendio da interruttore accensione

Suzuki richiama 2 milioni di auto. Rischio incendio da interruttore accensione

La giapponese Suzuki Motor Corp ha avviato il richiamo di 2 milioni di auto, un record per la casa automobilistica

Il motivo, risiederebbe in un problema all’interruttore del blocco accensione, dopo le notizie di incendi innescati dal componente difettoso. L’azione per lo stesso difetto si estende dopo un richiamo di 168.000 auto che è stato emesso il 31 marzo quando giapponesi avevano già scoperto il problema dopo le notizie di incendio o fumo dagli interruttori dell’accensione su 30 veicoli in Giappone, di cui 18 erano auto della polizia. Fatto salvo l’ultimo richiamo sono 1.873.000 le auto in tutto di nove modelli in Giappone. Questi includono la Chevrolet Cruze costruita per General Motors Co, i modelli AZ-Wagon e Carol venduti con marchio di Mazda Motor Corp, e Alto Suzuki, WagonR e modelli Swift prodotte fra il 1998 e il 2009. Suzuki ha dichiarato che in un deposito presso il ministero dei trasporti del Giappone ci sono state 67 segnalazioni di fumo da interruttori dell’accensione.

Un portavoce di Suzuki ha inoltre aggiunto che il richiamo riguarda anche 133.700 Swift, Alto, Chevy Cruze e altri modelli commercializzati in mercati esteri come l’Australia, Europa ed l’Italia. Al momento è stato reso noto dalla casa giapponese, che non sono stati registrati incidenti a seguito dei motivi oggetto del richiamo, ma in ogni caso si consiglia di prestare la massima attenzione fino a quando i veicoli interessati non saranno portati presso le officine autorizzate.

Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato.

È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.

Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un’autovettura sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria.

viv@voce

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