TARANTO. “Sentinelle della Fragilità” per far emergere il disagio sociale
Oggi (29 aprile) è stato presentato in conferenza stampa il Progetto “Sentinelle della Fragilità le cui attività, finanziate dalla Fondazione con il Sud nell’ambito del Bando Volontariato 2013, si svilupperanno nell’arco di due anni; gli interventi, in particolare, saranno realizzati a Taranto, nei quartieri Tamburi, Talsano, Tre Carrare-Battisti e Borgo, nonché a Castellaneta e Montemesola
Il partenariato del Progetto “Sentinelle della Fragilità” comprende le associazioni di volontariato Auser provinciale Taranto (capofila), Ethra Accademia Sociale e Vides Paolo VI di Taranto, l’I.I.S.S. “Archimede”, nonché i Circoli Auser di Taranto-Talsano, Taranto-Tamburi, Montemesola e Castellaneta.
Sono intervenute Lina Arpaia, presidente Auser provinciale Taranto, Pasqua Vecchione, dirigente l’I.I.S.S. “Archimede”, Silvia Aprile, progettista della Ethra Accademia Sociale, e Simona Rosaria Semeraro, assessore comunale ai Servizi Sociali.
Scopo del progetto “Sentinelle della Fragilità” è l’emersione di quelle condizioni di fragilità che troppo spesso non vengono rilevate dal welfare pubblico e dagli organismi del Terzo settore, situazioni di disagio che frequentemente portano alla disperazione e, nei casi più gravi, persino a quei gesti estremi, come i suicidi di anziani o di persone cadute in povertà, riportati anche dalle cronache tarantine.
Per paura e per vergogna: queste sono le due principali cause che portano i soggetti in condizioni di fragilità a chiudersi nelle proprie esistenze, senza esprimere e comunicare all’esterno il loro disagio, rinunciando così a chiedere aiuto e sostegno a terzi per affrontare i loro problemi.
Anziani soli, minori che vivono un disagio, diversamente abili, famiglie in difficoltà, donne che subiscono violenza: sono solo alcune delle categorie di persone che frequentemente vivono il loro disagio in assoluta solitudine, spesso senza palesare all’esterno i loro problemi che rimangono così irrisolti aumentando di tenore.
Eppure non ci vorrebbe molto per accorgersi dei loro drammi: un volto tumefatto di una donna picchiata, l’atteggiamenti violento di un minore che vive relazioni difficili, ma anche lo sguardo perso e triste di un anziano solo o di un capofamiglia disoccupato che non sa come sbarcare il lunario.
Ogni giorno questi “ultimi” camminano tra noi come se fossero fantasmi, perché non li vediamo accecati dal nostro individualismo, chiusi nei rapporti utilitaristici ed egoistici di una società poco solidale e votata alla ricerca della ricchezza materiale.
Per cercare di risolvere questo problema parte oggi sul territorio di alcuni quartieri di Taranto e di due comuni della sua provincia, Montemesola e Castellaneta, il progetto “Sentinelle della Fragilità” che in due anni realizzerà una rete di “sentinelle” in grado di rilevare e aiutare persone e nuclei familiari in condizioni di fragilità.
La prima fase prevede il “reclutamento”, su base volontaria, delle “Sentinelle della Fragilità”: preferibilmente sono persone che, durante lo svolgimento delle loro attività quotidiane, possono più facilmente entrare in contatto con chi vive in condizioni di fragilità, ovvero individui che frequentano assiduamente uno o più gruppi sociali di cui, avendo relazioni stabili, conoscono le persone e le loro abitudini: un amministratore di condominio, un catechista o un commerciante di prossimità.
In questa fase sarà particolarmente importante l’azione di sensibilizzazione svolta dagli studenti dell’I.I.S.S. “Archimede”, come anche la collaborazione con gli organismi professionali e sindacali che raggruppano quei soggetti più idonei.
Per diventare “Sentinella della Fragilità” occorre avere una particolare predisposizione alle relazioni umane e una spiccata sensibilità, essere privo di pregiudizi e predisposto a mettersi in gioco donando parte del proprio tempo libero all’ascolto dell’altro.
Le “Sentinelle della Fragilità” saranno poi opportunamente formate con corsi che somministreranno loro nozioni e abilità di cittadinanza attiva, di conoscenza del territorio, di gestione dei conflitti e mediazione sociale, di segretariato sociale e, infine, dei principi e fondamenti del volontariato.
Questo particolarissimo know how permetterà alla “Sentinella di Fragilità” di diventare una figura di riferimento nella propria comunità, un facilitatore di incontri e relazioni, più in generale di promuovere la cultura della solidarietà condominiale e del vicinato; in tal senso il progetto “Sentinelle della Fragilità” contribuisce alla valorizzazione di quel inestimabile ”capitale umano” presente nella società.
Sarà lui a rilevare e intercettare, attraverso un lavoro di rete, le situazioni di fragilità, di solitudine e di disagio sociale, segnalandole alle associazioni del partenariato di “Sentinelle di Fragilità”. Queste, dopo la verifica della segnalazione, provvederanno ad un primo intervento di assistenza e sostegno, per poi operare un intervento di segretariato sociale orientando e indirizzando il soggetto al servizio competente del welfare, pubblico e privato.
In tal senso il progetto “Sentinelle della Fragilità” realizzerà una azione di raccordo tra le reti dei cittadini, delle associazioni e degli enti pubblici.
Sul territorio, inoltre, si verrà così a creare una rete solidale che promuoverà le relazioni e le pari opportunità tra le persone e i nuclei familiari che vivono nella stessa via, condominio, residence, quartiere, rione, una rete positiva con “buone pratiche” per superare le differenze e abbattere l’isolamento esistenziale, culturale, economico e sociale.
L’addetto stampa
Marco Amatimaggio
Cell. 392.9360437