Cosa ci insegna il rischio di commissariamento del depuratore di Nardò-Porto Cesareo? Quali sono le differenze tra il depuratore di Nardò-Porto Cesareo e quello di Manduria-Sava?

Cosa ci insegna il rischio di commissariamento del depuratore di Nardò-Porto Cesareo? Quali sono le differenze tra il depuratore di Nardò-Porto Cesareo e quello di Manduria-Sava?

Nota stampa del “Coordinamento Intercomunale Depuratori”, Associazione GRANDE SALENTO

Il 23 aprile 2015 abbiamo ricevuto una brutta notizia che invece ad AQP sarà piaciuta: il commissariamento ministeriale del depuratore Nardò-Porto Cesareo. Solo alle persone poco informate e/o superficiali potranno sfuggire le differenze sostanziali che vi sono tra quel depuratore ed il nostro di Manduria-Sava.

La proposta alternativa presentata al Ministero da parte dell’Amministrazione Comunale di Nardò -senza l’ausilio di professionisti esterni- era quello di versare dopo l’affinamento nel Canale dell’Asso, cioè laddove scaricano già decine di altri Comuni.

Il Ministero ha respinto la proposta per il più che giustificato motivo: quel canale è a rischio esondazione, esattamente ciò che è avvenuto qualche giorno dopo.

Tutte le altre proposte del Comune di Nardò sono da noi condivisibili e continueremo a seguirle attentamente.

Quali sono le differenze tra il depuratore di Nardò-Porto Cesareo e quello di Manduria-Sava?

  1. Nardò scarica già a mare, in battigia, ed il nuovo progetto di inglobare Porto Cesareo nella condotta sottomarina porterebbe lo scarico a 1.100 metri dalla costa e ad una profondità di 31 metri mentre a Specchiarica sarebbe a soli 900 metri dalla spiaggia e ad una profondità marina di 14 metri;
  2. Nardò non ha avuto il sostegno progettuale di docenti universitari e tecnici specializzati così come invece ne hanno usufruito, per di più gratuitamente, sia Avetrana che Manduria per sostenere il riuso totale delle acque reflue.
  3. Porto Cesareo (località balneare) è senza depuratore, è a rischio imminente di infrazione europea (150.000 € al giorno di multa) e non può scaricare nel proprio mare perché vi è l’area marina protetta;
  4. Nardò ha tutte le autorizzazioni mentre Manduria ancora non le ha.

Per bloccare il progetto di scarico a mare del depuratore consortile Manduria-Sava e marine, il Coordinamento Intercomunale -con il coinvolgimento delle Amministrazioni e delle popolazioni di Manduria, Avetrana, Erchie, Torre S. Susanna e altre- è riuscito ad organizzare lo scorso 19 aprile la più grande manifestazione di piazza di tutti i tempi.

Adesso il Coordinamento è chiamato, quindi, a capitalizzare la grandissima partecipazione popolare alla manifestazione e a proseguire la vertenza tenendo in conto che:

  • i Sindaci di Avetrana e Manduria non hanno ancora nominato gli avvocati (necessari a bloccare tutte le iniziative di Regione, AQP e impresa Putignano) né i tecnici che ci sostengono gratuitamente affinché sia superato lo scarico a mare con il riuso totale delle acque reflue sanificate;
  • sollecitare l’incontro tecnico al Ministero Ambiente –così come richiesto dal dott. Luca Limongelli della Regione Puglia – rischia di svegliare il can che dorme;
  • attendendo attivamente il risultato delle elezioni regionali del 31 maggio si potrà sollecitare il nuovo Presidente, la nuova Giunta e il nuovo Consiglio al rispetto degli impegni assunti da tutti i candidati alla Presidenza della Regione Puglia.

NO allo scarico a mare, SI al riuso totale delle acque reflue

viv@voce

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