LIZZANO. Tra opposizioni e mobilità
Problematiche e rimostranze, ma Lizzano non è (solo) questo
Troppo spesso chi parla di Lizzano, il piccolo comune appartenente alla provincia jonica, sottolinea ed esprime dissensi, divergenze e criticità, proliferando e descrivendo, negligentemente, una cittadina che ha, in realtà, molto da offrire.
Indubbiamente, sono numerose le problematiche che affliggono il piccolo comune della provincia tarantina, ma, sfatando un luogo comune, cercheremo di evidenziare ciò che, il nostro paese, potrebbe, realmente offrire, auspicando all’imminente miglioramento del quale beneficerebbe l’intera cittadinanza.
Dissapori e controversie hanno caratterizzato notevolmente la località della costa jonica, soprattutto negli ultimi mesi.
A livello territoriale, Lizzano è disposta in un punto “strategico”, un crocevia che, come testimoniato e raccontato nel corso della storia, ha contribuito ad arricchirla culturalmente, artisticamente e storicamente, divenendo un vero e proprio patrimonio delle civiltà passate che hanno in, qualche modo, dato l’impronta al territorio.
Clima mite, territorio approssimativamente pianeggiante, situata in prossimità della splendida, ammaliante e meravigliosa costa jonica, si staglia in un paesaggio che, la sola panoramica illustrativa, renderebbe l’idea della magnificenza della quale è predisposta.
Terra del Mezzogiorno, locata in vicinanza della Marina, contraddistinta da un paesaggio agrario tipico della macchia mediterranea, il quale la contraddistingue dai paesi limitrofi della medesima provincia. Influenze risalenti al neolitico, costruzioni epocali salentini (come i “trulli”), masserie, dune e spiagge caratterizzate da una fine sabbia bianca che, come uno scenario simile a quello delle Maldive, presenzia dinanzi a un mare limpido e cristallino, ove è possibile osservare estasiati, anche minuziosamente e a seconda delle condizioni climatiche, i monti davanti alla costa pugliese che racchiudono e delimitano i “confini naturali” della costa jonica, lungo la linea dell’orizzonte che, molteplici volte, si confonde tra cielo e mare.
Lo spettacolo di Madre Natura che, i concittadini lizzanesi, orgogliosi e innamorati, rispettano ed elogiano con chi, come taluni individui e/o turisti, deturpano e degradano questa “perla meridionale”.
Successivamente, vi sono i problemi relativi alla planimetria che, nel corso degli anni, ha subito differenti modifiche che hanno alimentato, ulteriormente, i dissapori tra i cittadini e l’amministrazione comunale. Ingenti tasse rincarate, edifici non a norma (poiché difettano di barriere architettoniche e non permettono il transito ai diversamente abili), ristrutturazioni urbanistiche che hanno modificato la concezione dei cardi e dei decumani del paese, rondò imprecisi, segnaletica orizzontale inesistente, segnaletica verticale imprecisa e/o da risistemare, dilemmi concernenti il passaggio dalla raccolta indifferenziata alla differenziata, oltre alle relative questioni che concernono con le ditta appaltatrici che non rispettano i vincoli contrattuali, difettano di mancanze importanti per la comunità, disinformazione e abitanti che non riescono a concepire determinati comportamenti assunti da soggetti che dovrebbero mobilitarsi maggiormente.
Un territorio martirizzato dalle ideologie di “pochi” che non accolgono e/o non ascoltano i suggerimenti e i progetti consigliati, al fine di valorizzare il territorio.
Una fascia costiera invidiabile, divenuta lo scarico dei rifiuti solidi urbani. Tutto questo, per la mancanza di dialogo e confronto che affligge Lizzano e i suoi abitanti. Un clima di tensione che dovrebbe, invece, riaffiorare le migliori opportunità che garantirebbero un futuro all’intera cittadinanza.
Eleonora Boccuni