No allo scarico a mare. Manduria e Avetrana ribadiscono il loro forte no!
E Sava dov’è?
Una tranquilla domenica mattina registra un numero impressionante di auto. Manco fosse la vigilia di Ferragosto. Tutte collocate, in modo ordinato, sui due lati della carreggiata. E un fiume di manifestanti comincia a ingrossare le fila della imminente manifestazione silenziosa che rimarca, per l’ennesima volta, il suo totale disappunto sullo scarico a mare e l’adozione di una soluzione alternativa.
Un lenzuolo bianco è attaccato sulla griglia di protezione nei dintorni di Specchiarica, zona questa che nelle intenzioni della Regione Puglia dovrebbe sboccare la condotta sottomarina del depuratore in fase di costruzione. “No scarico a mare. Altrimenti ci arrabbiamo” è la dicitura del lenzuolo con un delfino sorridente.
Tante facce sorridenti, tanti bimbi presi per mano dalle loro mamme e passeggini al seguito registrano una giornata ventilata con un caldo estivo che tarda ad arrivare. Alcuni residenti estivi, tedeschi, registrano già sui loro visi i primi rossori del nostro sole. Ci sono anche loro a manifestare.
C’è il Circolo di Manduria di Legambiente, ci sono i sindaci di Avetrana e Manduria, compresi anche alcuni amministratori. E c’è anche un Comitato della vicina Erchie (Br) a dare la sua presenza alla protesta. Inclusi i Comitati cittadini delle due comunità.
Il corteo parte quasi in silenzio. Non religioso però. Alla testa del corteo ci sono tantissimi ragazzi con cartelli ciclostilati in cui si ribadisce, fortemente, il no allo scarico a mare. E sono questi ragazzi che ravvivano in modo particolare la manifestazione.
Sono ragazzi istruiti, colti, molti di loro accademici i quali hanno voluto segnare la loro presenza e ricordare che il nostro mare è una ricchezza della natura e come tale va rispettato e incentivato per consegnarlo alle future generazioni migliore di come lo hanno trovato. Il corteo percorre circa due chilometri. Ma non c ‘è fretta. Sul lato della strada una macchia mediterranea ci permette, in virtù dell’altezza, di filmare tutto il percorso in posizione diversa.
Il corteo si ferma alla Salina dei monaci, con i fenicotteri rosa nel loro habitat naturale. Qui gli organizzatori sottolineano che non si fermeranno solo a questa protesta. E che continueranno a protestare fino a quando non verrà cambiato il piano che prevede lo scarico a mare con la condotta sottomarina. Sono due mila i partecipanti, secondo gli organizzatori. Forse la stima è troppo generosa. Mille senz’altro è il numero giusto. Ma importa ben poco questo dato numerico.
Quello che in questa penultima domenica di maggio si è registrato è la forte volontà, con tutti i mezzi a disposizione delle nostre leggi, a contrastare lo scriteriato scarico a mare del depuratore consortile che, guarda, caso fa di nome Sava-Manduria e Avetrana. Ma mancava Sava. Già.
Mancava Sava. Il sindaco IAIA è alla finestra. Quasi a non volersi interessare della protesta delle comunità manduriane e avetranesi. Ma il sindaco pro tempore savese ha allontanato fortemente il nostro paese dalla causa principale della manifestazione: la bellezza del nostro mare e la sua salvaguardia.
Per non parlare poi del defunto Comitato Cittadino della Salute pubblica. Dov’è? E’ racchiuso in un locale del Comune di Sava a giocare a carte?
Giovanni Caforio