LIZZANO. “Il Risorto”, il musical sinonimo di un sogno che diviene realtà
2 Giugno. L’arte ritorna in scena per emozionare sempre più con il Laboratorio Teatrale Lizzano
“Oltre la Croce, oltre la sofferenza e la morte di Gesù”, questo, per esteso, il titolo attribuito all’opera che, riprendendo spunto da Jesus Christ Superstar, evidenzia concetti tipici della figura della donna, come la maternità, l’accoglienza, l’amore e la delicatezza che, con l’alternarsi delle varie vicende (dal dramma, alla tenerezza, alle emozioni e all’esplosione di gioia in alcuni momenti) riprende l’essenza della storia antica in chiave moderna.
Uno spettacolo che unisce tutte le fasce d’età, senza escludere nessuno, rendendo viva e/o riscoprendo una ricchezza interiore che si rivela, del tutto, nuova.
Rock, ma, al contempo, tenerezza, commozione e religiosità emblematica, si amalgameranno concretamente e concettualmente nella serata del 2 giugno c.a. alle ore 20,20, presso il Salone San Francesco del Convento San Pasquale di Lizzano.
Il gruppo del Laboratorio Teatrale Lizzano ringrazia calorosamente tutti coloro che, lo scorso 26 aprile, accorsero per assistere e ascoltare il lavoro concepito da Daniele Ricci, terminato, sfortunatamente, a seguito di talune vicissitudini tecniche che hanno impedito il prosieguo della serata.
Malgrado ciò, l’intero staff non demorde e mira al raggiungimento di questo sogno, riproponendo “Il Risorto”, appunto, in un giorno particolarmente importante, il 2 giugno.
La maestria, la bravura e l’arte che si mescolano alla caparbietà e alla volontà di coloro che, per passione e amore, vogliono trasmettere il simbolismo e il valore di quanto, tutto questo, rappresenti per loro.
Un supporto infinito, ricambiato dalla stima e dal bene reciproco con la cittadinanza lizzanese.
Un evento imperdibile e al quale non si può rinunciare, perché l’atmosfera, la suggestione e le emozioni non le si possono raccontare, ma solo viverle, proprio come accadrà il prossimo 2 giugno e proprio perché, come diceva Paul Klee: “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”.
Eleonora Boccuni